E’ molto determinata la presidente nazionale dell’Ant (Associazione Nazionale Tumori), Raffaela Pannuti, nella conferenza stampa indetta per denunciare la decisione dell’Azienda Sanitaria di Potenza di non rinnovare la convenzione, grazie alla quale da dieci anni l’Ant ha assistito i malati di tumore di Potenza e della Val d’Agri.
“Di fronte a questo annuncio, – ha precisato la Presidente Pannuti – ci troviamo nostro malgrado costretti a dover dire a tutti i cittadini che da adesso in poi non prenderemo più nessun paziente in assistenza. Naturalmente concluderemo, con la professionalità che contraddistingue il nostro personale sanitario, le assistenze che abbiamo in essere”.
La sospensione della convenzione da parte dell’Asp è motivata dal fatto che, con una gara pubblica, l’Azienda Sanitaria di Potenza ha affidato il servizio di assistenza domiciliare integrata ad una cooperativa.
“Abbiamo scelto di non partecipare alla “procedura di gara per l’affidamento del servizio di assistenza domiciliare sanitaria, farmacologica, infermieristica, riabilitativa, medico e psicologica” – ha spiegato la Presidente nazionale dell’Ant – perché molto ampia e generalista, riferita alle cure domiciliari a varie tipologie di pazienti (anziani, disabili, etc), non solo all’assistenza ai malati di tumore in fase avanzatissima. Sottolineo che il bando prevedeva quanto segue: “I pazienti complessivi trattati in Cure Domiciliari di III Livello e in Cure Palliative sono circa 1250. Considerata la complessità assistenziale di questo livello, l’Azienda si riserva di trattare direttamente ovvero attraverso associazioni no profit con un importo (riconducibile alle ore da rendere per le prestazioni) non superiori a euro 600.000,00”. Apprendiamo solo ora, a gara conclusa, che la ASP non intende avvalersi di questa opzione, escludendoci di fatto dalla possibilità di intervenire nel settore delle cure palliative dove la nostra competenza a livello nazionale e internazionale è ampiamente riconosciuta e certificata”.
“La posizione assunta dalla ASP di Potenza – ha aggiunto Raffaella Pannuti – non può che indurre apprensione e confusione nei cittadini della Basilicata, Regione che con la Deliberazione della Giunta Regionale 1429 del 28/11/2014, “sulla carta” ha recepito la modalità organizzativa nazionale di erogazione di cure palliative domiciliari sia di base sia specialistiche, ma di fatto impedisce ai malati di tumore di usufruire di un’assistenza specialistica, dedicata e globale come quella offerta da ANT.
Ci tengo a ricordare – ha proseguito – che a tutt’oggi abbiamo assistito in Italia oltre 113.000 persone malate di tumore, che l’assistenza ANT gode del certificato di qualità UNI EN ISO 9001:2008 emesso da un ente esterno e che portiamo avanti questo servizio dal 1985. Inoltre la legge 38, la normativa che regolamenta le cure palliative nel nostro Paese, sancisce in modo inequivocabile (art. 9 comma 3) che le Onlus sono uno strumento prezioso al fianco del settore pubblico nel garantire le cure ai pazienti affetti da malattie inguaribili e ai loro familiari”.
La storia di ANT in Basilicata inizia nel 2002; la stessa Regione, riconoscendo l’alto valore e l’esperienza della nostra Fondazione, ha sottoscritto un protocollo d’intesa oneroso che ci ha aiutato a sostenere i costi per portare le cure palliative domiciliari nella Regione e assistere 3.900 persone fino a oggi. Persone che, secondo i dati di customer satisfaction del 2015, nel 90% dei casi si dichiarano molto soddisfatti del servizio ricevuto da ANT.
Il mancato rinnovo della convenzione da parte della ASP di Potenza riduce in maniera drammatica una parte fondamentale delle risorse economiche che ci hanno permesso di fornire cure palliative a domicilio a 402 malati di tumore nel solo 2015, grazie alla nostra équipe multidisciplinare composta da 3 medici, 2 infermieri e 1 psicologo presente a Potenza e 2 medici, 2 infermieri e 1 psicologo a Villa D’Agri. Tra tutti i dati credo sia rilevante segnalarne una: l’assistenza ANT a Potenza ha previsto mediamente, nel solo 2015, 22 visite domiciliari gratuite del medico nella fase acuta o finale della malattia.
È stato fondamentale in questi anni il sostegno dei volontari che si sono attivati sul territorio per reperire fondi da cittadini e aziende a integrazione del contributo pubblico consentendoci di fare più di quello che la convenzione con la ASP avrebbe reso possibile: grazie a loro abbiamo potuto aiutare quasi il doppio dei malati di tumore che l’Azienda Sanitaria di Potenza ci ha poi realmente rimborsato.
“L’appello che oggi lancio a tutti i cittadini è di aiutarci a non disperdere il valore del volontariato. I nostri volontari – annuncia Pannuti – intendono promuovere una raccolta firme per chiedere alla ASP di avvalersi dell’opzione, prevista nel bando di concorso, di convenzionare le ONLUS a supporto delle cure palliative domiciliari ai Sofferenti di tumore. Siamo certi che la ASP vorrà mettere in campo tutte le risorse che provengono dalla società civile, senza disperdere il patrimonio messo a disposizione dal volontariato della Basilicata.
Se la risposta non sarà positiva, insieme ai nostri Delegati lucani – ha concluso – decideremo se continuare l’assistenza e le cure palliative domiciliari con le risorse che ci rimangono a puro titolo di volontariato.
Alla conferenza stampa, presente il presidente della sezione di Potenza dell’Ant, Giovanni Imbrogno – hanno partecipato i familiari di numerosi ammalati che vengono assistiti dall’Ant e che criticano fortemente la decisione dell’Asp. Non si esclude che possano promuovere iniziative affinchè l’Azienda receda dalla sua decisione.