Ha avuto riflessi sul Governo Renzi il filone dell’inchiesta della Squadra Mobile di Potenza sul Centro Oli di Tempa Rossa: si è dimessa il Ministro dello Sviluppo Economico, Federica Guidi.
Avrebbe favorito, stante a quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni a supporto delle stesse, il compagno, l’imprenditore Gianluca Gemelli.
Avrebbe favorito, stante a quanto emerso dalle indagini e dalle intercettazioni a supporto delle stesse, il compagno, l’imprenditore Gianluca Gemelli.
Gemelli era interessato ai lavori per la realizzazione a Corleto Perticara del centro oli ed ora indagato dalla Procura per concorso in corruzione e millantato credito.
L’ex ministro Guidi l’avrebbe favorito facendo inserire nella legge di stabilità – siamo a fine 2014 – un emendamento, precedentemente bocciato, che avrebbe consentito di sbloccare i lavori a Tempa Rossa.
“E poi – dice per telefono Guidi al compagno – dovremmo riuscire a mettere dentro al Senato, se è d’accordo anche Maria Elena (il ministro Boschi – n.d.r.), quell’emendamento che mi hanno fatto uscire quella notte, alle quattro di notte”.
Cosa prevedeva l’emendamento?
L’emendamento era finalizzato a “semplificare la realizzazione di opere strumentali alle infrastrutture energetiche strategiche” e a “promuovere i relativi investimenti e le connesse ricadute anche in termini occupazionali”. Nella relazione tecnica si faceva riferimento a Tempa Rossa nel momento in cui il Governo estendeva il regime di autorizzazione unica a quelle opere e infrastrutture necessarie e indispensabili per assicurare lo sfruttamento delle risorse energetiche.
La notizia dell’inserimento nella legge dell’emendamento viene appresa ovviamente con soddisfazione da Gemelli che il 13.12. 2014 invia un sms a Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, per informarlo.
Cosa prevedeva l’emendamento?
L’emendamento era finalizzato a “semplificare la realizzazione di opere strumentali alle infrastrutture energetiche strategiche” e a “promuovere i relativi investimenti e le connesse ricadute anche in termini occupazionali”. Nella relazione tecnica si faceva riferimento a Tempa Rossa nel momento in cui il Governo estendeva il regime di autorizzazione unica a quelle opere e infrastrutture necessarie e indispensabili per assicurare lo sfruttamento delle risorse energetiche.
La notizia dell’inserimento nella legge dell’emendamento viene appresa ovviamente con soddisfazione da Gemelli che il 13.12. 2014 invia un sms a Giuseppe Cobianchi, dirigente della Total, per informarlo.
Nell’inchiesta condotta dalla Squadra Mobile di Potenza, sono complessivamente 23 gli indagati, tra i quali l’ex sindaco di Corleto Perticara Rosaria Vicino, nei cui confronti il Gip del Tribunale di Potenza ha ordinanza di custodia cautelare ai domiciliari. Per l’ex sindaco di Corleto Perticara, Giovambattista Genovese il divieto di dimora nel predetto comune. A due imprenditori, Lorenzo Marsilio e Vincenzo Clemente, il Gip ha disposto la sospensione dell’attività.
Vicino e Genovese, sono ritenuti responsabili di concussione e corruzione, avendo assunto un atteggiamento prevaricatore nei confronti delle imprese che erano interessate ad aggiudicasi i lavori per la realizzazione del centro oli di Tempa Rossa.
Soprattutto la Vicino, come accertato dagli investigatori, condizionava il rilascio delle necessarie autorizzazioni all’assunzione di lavoratori e mandopera, “individuati – si legge in una del Procuratore della Repubblica di Potenza, Luigi Gay – secondo logiche di totale clienelismo che finivano con il danneggiare l’equa distribuzione delle offerte di lavoro”.
Dell’altro filone dell’inchiesta del Noe dei carabinieri relativo allo smaltimento illecito di rifiuti provenienti dall’attività estrattiva in Val d’Agri parliamo in altra parte del giornale.