Il segretario generale della Filca Cisl Basilicata, Michele La Torre, esprime forte preoccupazione per i risvolti che la nuova inchiesta denominata “Dama Nera 2” sugli appalti Anas potrebbe determinare su alcuni cantieri lucani.
“Dalla stampa apprendiamo che tra le opere finite sotto la lente della procura di Roma – dice La Torre – ci sarebbe anche il raccordo Sicignano-Potenza, mentre alcuni dei nomi citati nelle carte dell’inchiesta sono chiaramente riconducibili ad imprese impegnate su importanti opere stradali nella nostra regione.
Pur confidando in un accertamento rapido e rigoroso delle responsabilità del caso da parte degli organi inquirenti – continua La Torre – non posso non guardare con preoccupazione al rischio che alcune, fondamentali opere infrastrutturali lucane possano subire un ulteriore rallentamento dei cantieri, con possibili effetti negativi anche sui livelli occupazionali”.
Per il sindacalista della Filca Cisl “quello dei grandi appalti si conferma un bubbone e l’auspicio è che il nuovo codice degli appalti possa contribuire a rendere il sistema degli appalti meno poroso alla corruzione e agli sprechi.
L’adozione del meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa al posto del massimo ribasso – spiega La Torre – è un passo importante verso un sistema più trasparente ed efficiente, così come la stessa Filca Cisl aveva auspicato e proposto. Anche il limite del 30 per cento al subappalto – conclude il segretario della Filca – va nella giusta direzione riducendo la patologica frammentazione degli appalti in cui è più facile che si annidi il lavoro irregolare”.
“Dalla stampa apprendiamo che tra le opere finite sotto la lente della procura di Roma – dice La Torre – ci sarebbe anche il raccordo Sicignano-Potenza, mentre alcuni dei nomi citati nelle carte dell’inchiesta sono chiaramente riconducibili ad imprese impegnate su importanti opere stradali nella nostra regione.
Pur confidando in un accertamento rapido e rigoroso delle responsabilità del caso da parte degli organi inquirenti – continua La Torre – non posso non guardare con preoccupazione al rischio che alcune, fondamentali opere infrastrutturali lucane possano subire un ulteriore rallentamento dei cantieri, con possibili effetti negativi anche sui livelli occupazionali”.
Per il sindacalista della Filca Cisl “quello dei grandi appalti si conferma un bubbone e l’auspicio è che il nuovo codice degli appalti possa contribuire a rendere il sistema degli appalti meno poroso alla corruzione e agli sprechi.
L’adozione del meccanismo dell’offerta economicamente più vantaggiosa al posto del massimo ribasso – spiega La Torre – è un passo importante verso un sistema più trasparente ed efficiente, così come la stessa Filca Cisl aveva auspicato e proposto. Anche il limite del 30 per cento al subappalto – conclude il segretario della Filca – va nella giusta direzione riducendo la patologica frammentazione degli appalti in cui è più facile che si annidi il lavoro irregolare”.
La preoccupazione del segretario generale della Filca Cisl di Basilicata è motivata dal fatto che tra gli appalti sui quali sta indagando la Procura di Roma, che sarebbero stati gestiti da Antonella Accroglianò, detta “la dama nera”, vi sono anche quelli riguardanti i lavori di ammodernamento del raccordo autostradale Sicignano-Potenza, aggiudicati alla l’Ati Tecnis/Cogip.
Nell’inchiesta srebbero interessati anche appalti riguardanti la Bradanica.
Nell’inchiesta srebbero interessati anche appalti riguardanti la Bradanica.