Fitta l’agenda 2016 per Cgil Cisl Uil impegnate per dare nuovo slancio ed una radicale inversione di marcia nelle politiche per lo sviluppo e l’occupazione. Lo si fa a livello nazionale, ancor più in Basilicata dove i responsabili sindacali Angelo Summa, Nino Falotico e Carmine Vaccaro registrano ritardo da parte del Governo regionale per quanto riguarda le risposte a quanto proposto con il Manifesto per il lavoro.
A riguardo, i segretari regionali di Cgil Cisl Uil ritengono che sia giunto il momento di reagire a quello che definiscono “lo stallo economico e politico che tiene incatenate le forze vive e creative della regione”.
Bisogna mettere in campo – hanno affermato nell’assemblea svoltasi ieri a Potenza – “azioni forti e determinate, finalizzate a creare nuove condizioni di crescita per le attività produttive e nuove opportunità di lavoro per quanti sono stati espulsi dai cicli produttivi e per i tanti giovani disoccupati”
Perchè accade questo? L’analisi dei responsabili sindacali è chiara. Ritengono che “per una Fiat che riparte e fa primavera, c’è il lungo inverno della crisi che continua a colpire il tessuto delle piccole e medie imprese lucane. Ecco perché serve un radicale cambio di marcia, una vera rivoluzione culturale, per sconfiggere l’arretratezza complessiva in cui versa la regione. Il rischio che si profila all’orizzonte di un nuovo avvitamento dell’economia mondiale – sostengono Summa, Falotico e Vaccaro – impone di aggiornare con urgenza l’agenda politica locale con misure concrete per la crescita, il lavoro e la coesione sociale”.
I tre leader sindacali invocano “coraggio per creare discontinuità con un passato politico e gestionale e una classe dirigente che non ha saputo scrivere un futuro per una regione che pure è ricca di risorse naturali e umane”.
E’ il motivo per il quale la Marcia per il lavoro, che Cgil Cisl Uil hanno organizzato per il 19 marzo a Potenza, assumerà un significato particolare.
“E’ la nostra sveglia che suona nei palazzi della politica – hanno detto Summa, Falotico e Vaccaro – perchè non c’è alternativa al cambiamento. Trasparenza e democrazia devono improntare un modello condiviso di governance e guidare un percorso virtuoso di crescita economica e sociale verso il 2020 quando si concluderà il ciclo d programmazione de fondi europei”.
Altro argomento affrontato nell’assemblea di ieri, alla quale è intervenuto Franco Martini, segretario nazionale della Cgil, è stato la riforma della contrattazione, per la quale gli esecutivi nazionali della triplice hanno presentato una dettagliata proposta.
Nel documento si confermano i due livelli di contrattazione con la centralità del contratto nazionale; si propone che gli aumenti salariali vengano legati non più solo all’inflazione ma anche a “dinamiche macroeconomiche” e si punti non soltanto alla difesa del potere d’acquisto ma al suo incremento, oltre che ad implementare la contrattazione di secondo livello (aziendale o territoriale) e la produttività.
Obiettivo è la rappresentanza e la tutela di tutte le forme contrattuali, chiedendo di diminuire il numero di quelli nazionali, la cui durata potrebbe salire a quattro anni.
Cgil, Cisl e Uil chiedono inoltre “l’esigibilità universale” dei minimi salariali definiti dai contratti nazionali, “in alternativa all’ipotesi del salario minimo legale”, che “va sancita attraverso un intervento legislativo di sostegno, che definisca l’erga omnes dei Ccnl”, dando attuazione a quanto previsto dall’articolo 39 della Costituzione.
Richiamando un altro articolo della Costituzione (l’art. 46), Cgil, Cisl e Uil puntano inoltre sulla partecipazione dei lavoratori alle scelte delle imprese (la partecipazione alla governance, nei consigli di sorveglianza nel modello duale; quella organizzativa ed economico-finanziaria). In materia di rappresentanza, infine, le tre confederazioni chiedono che la misurazione della rappresentatività sia estesa anche alle associazioni d’impresa e rimarcano che “un eventuale intervento legislativo non potrebbe che recepire” quanto definito dalle parti sociali anche su questo punto.