Un incontro propositivo, costruttivo e aperto all’ascolto delle problematiche emergenti, quello di lunedì 15 febbraio, presso la sala Inguscio della Regione Basilicata a Potenza, sul tema dell’inclusione scolastica e sociale.
Il presidente della Regione Basilicata Marcello Pittella e l’assessore alle Politiche della Persona Flavia Franconi, hanno presentato ad associazioni, volontari, sindaci, cittadini, rappresentanti istituzionali e sindacali e al garante per l’infanzia, le modalità di intervento previste dalla Regione in favore dei servizi alle persone disabili.
Tre milioni di euro all’anno per tre anni, previsti dall’ultima finanziaria, da destinare allo sviluppo e all’attuazione di un programma straordinario di inclusione scolastica e sociale per i disabili residenti in Basilicata.
Tre le linee guida prioritarie da seguire, secondo l’assessore Franconi:
- Potenziamento del sostegno socio – assistenziale e socio – educativo scolastico ed extrascolastico, con assistenza specialistica che dovrebbe aumentare l’autonomia delle persone diversamente abili, sia sul piano motorio che su quello sociale e della comunicazione, partendo dagli asili nido, per poi estendersi alle scuole di ogni ordine e grado;
- Vita indipendente e inclusione sociale e lavorativa, potenziando una metodologia che si deve accompagnare alle diverse disabilità;
- Potenziamento dell’offerta di servizi semiresidenziali, ovvero la possibilità di portare le persone che lo necessitano in centri di assistenza per brevi periodi.
«Vogliamo avviare un’azione di ascolto, socializzazione e condivisione – ha dichiarato il presidente Pittella – perché questo piano si possa arricchire di suggerimenti e giuste modifiche, se necessario farle. Comprendo che 3 milioni di euro forse non ci consentono di fare il cento per cento, ma sicuramente di avviare un percorso significativo. Cerchiamo di enucleare insieme le cose sulle quali prima di altre dobbiamo porre attenzione – ha concluso Pittella – col proposito di approvare il piano straordinario di disabilità entro un mese a partire da oggi. Proviamo ad imparare dagli errori del passato, se ci sono state cose che non hanno funzionato, noi le dobbiamo cambiare».
Non poche le difficoltà messe in luce dai numerosi intervenuti all’incontro, a cominciare dai problemi dei disabili più gravi che non vedono risposte alle esigenze particolari di ogni caso, al sostegno post periodo scolastico, spesso assente, fino alla scarsa assistenza domiciliare. Tra i desideri espressi, da molti dei partecipanti, quello di una vita indipendente, in cui il disabile possa vivere con partecipazione i giorni di festa e seguire attivamente tutte le attività che svolgono le persone prive di disabilità.