Proseguono a Potenza le iniziative rivolte al ricordo del cantante e poeta lucano Pino Mango, prematuramente scomparso nel dicembre 2014.
Al teatro Francesco Stabile di Potenza è stato presentato, sabato 30 gennaio, il volume “Mango. Tutte le poesie”, edito da Pendragon, che raccoglie i versi dei primi due libri dell’artista lagonegrese, “Nel malamente mondo non ti trovo” (2004) e “Di quanto stupore“ (2007) più una terza raccolta, “I gelsi ignoranti”, completata dall’autore e pronta per le stampe.
L’opera, curata dalla moglie dell’artista Laura Valente e dai figli Angelina e Filippo, contiene anche sei testi di canzoni, riproposte in sala in un collage che ha coinvolto il numeroso pubblico presente, testimone di una partecipazione e di una stima profonda e duratura nei confronti non solo di un professionista dell’arte ma anche di un uomo, orgoglioso di essere lucano.
Nel racconto di Laura Valente c’è tutta l’emozione di una donna e di un’artista, protagonista, a fianco del marito, di una vita fatta di musica e arte:
«Ho avuto il privilegio di assistere alla nascita delle sue canzoni e delle poesie – racconta Valente –. Pino non era un improvvisatore, le sue opere avevano una gestazione lunga, le parole non erano casuali, aveva bisogno di tempo, declamava ad alta voce per potersi ascoltare. C’era un gran lavoro dietro ed ogni poesia che scriveva era definitiva. La distanza tra artista e uomo non esisteva – conclude – era sempre concentrato sulla musica, che era quello che gli piaceva fare e quello faceva. Dedicarsi alla poesia voleva dire spegnere le luci del palcoscenico, era solitudine, pensiero».
Alla serata, organizzata dal Circolo culturale Gocce d’autore, scuola di musica Tumbao, Comune di Potenza e librerie Ermes e Mondadori, e condotta dalla presidente del Circolo culturale Gocce d’autore Eva Bonitatibus, con le letture di Fabio Pappacena, hanno partecipato, oltre a Laura Valente, Renato Cantore, vice direttore del TGR e Beatrice Volpe, giornalista RAI, per un ricordo di Mango, a volte commosso, e per offrire un’analisi dei suoi versi, non sempre di rapida comprensione ma meritevoli di un profondo ragionamento.
Secondo Beatrice Volpe «si sente un senso di avvolgimento nei versi di Mango. Si sente il suo amore per l’aria, per l’acqua, che sono elementi fondamentali e non si può che pensare alla sua Lagonegro. È un libro pieno di colori e di natura ed esprime un universo complesso».
Per Renato Cantore «Mango è stato autenticamente lucano, ma è stato anche di rottura in quello che era sentire la lucanità. Mango non cerca l’infinito fuori Lagonegro ma fa in modo di portare l’infinito dentro Lagonegro. La sua autentica curiosità verso la gente era una dote rarissima, essendo abituato alle glorie del palcoscenico. E dai versi, si capisce subito che era anche una persona dalla robusta preparazione culturale».
Tra gli intervenuti in sala, anche l’assessore alla Cultura del Comune di Potenza Roberto Falotico e il presidente del Consiglio regionale della Basilicata Piero Lacorazza.
In merito alla proposta di Laura Valente, e sostenuta dal pubblico, di intitolare una via cittadina a Mango, il presidente Lacorazza, senza retorica, ha dichiarato:
«Dobbiamo provare a fare qualcosa di concreto, e dobbiamo deciderlo insieme, perché si apre un grande spazio, una grande vetrina in Europa, attraverso Matera 2019. Nel dossier di Matera 2019 manca la musica, e ci siamo interrogati molto in questi mesi sul perché. Il punto è fare qualcosa, per il nome di Mango serve più di un titolo, c’è bisogno di fare».
Durante l’incontro l’artista Pasquale Palese ha realizzato un’estemporanea di pittura ispirata ad un componimento di Mango.
Allestita, all’ingresso del teatro, un’anteprima della mostra fotografica “In cerca di un angolo d’infinito” dedicata all’artista lagonegrese dal fotografo Nicola Di Giorgio, visitabile dal 31 gennaio al 10 febbraio presso la Cappella dei Celestini (Palazzo Loffredo), tutti i giorni dalle 19.00 alle 21.30.