Nella sala Grippo, presenti autorità civili militari e religiose, stamane la cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario. Come sempre accade, anche questa volta ha consentito di conoscere, da un osservatorio privilegiato, la situazione esistente in Basilicata.
L’ha fatto, con dovizia di particolari, il Procuratore generale presso la Corte d’Appello di Potenza, Massimo Lucianetti.
“Il nostro paese, da molti decenni stretto nella morsa di ingravescenti fenomeni di instabilità e, per giunta, in procinto di darsi un più efficente e rassicurante profilo istituzionale, è sempre più squassato da gravissimi episodi di corrutela, saldamente commisti a criminalità organizzata” ha detto.
Lucianetti non intravvede una via d’uscita “da una tale degradata situazione” anche perchè “soltanto timide armi normative sono state apprestate per contrastare la mafia dei colletti bianchi”. Le ha elencate il Procuratore Generale nella sua relazione, nella quale ha fatto riferimento in particolare alla situazione nel distretto di Potenza “che – ha detto – presenta un quadro meno fosco”.
“La Basilicata può collocarsi , grazie all’impegno delle Forze dell’Ordine e dei Magistrati, nello scenario nazionale – ha precisato Lucianetti – tra le regioni a meno rischio per criminalità mafiosa e comune”.
Pur tuttavia – è l’allarme lanciato dal Procuratore Generale – dei segnali allarmanti “non possono lasciare tranquilli”. Ha fatto riferimento all’aumento degli omicidi da tre a nove, tra luglio 2014 e il 30 giugno dello scorso anno. Viva preoccupazione continuano a destare “le pericolose organizzazioni criminali operanti a danno delle attività economiche nella provincia di Matera; come preoccupano – ha aggiunto il Procuratore Generale – le attività paramafiose (estorsioni e traffico di stupefacenti) svolte dai clan collegati ad analoghi gruppi criminali delle regioni limitrofe, Puglia e Calabria”.
Nella sua relazione Lucianetti ha fatto anche riferimento alla “mala finanza” che affligge tutto il mondo produttivo e alle difficoltà che s’incontrano nelle indagini ambientali. Ed ha concluso: “A fronte di questo non rassicurante quadro della criminalità, si deve anche quet’anno registrare, purtroppo, oltre alla inadeguatezza del’organico, la scopertura di diverse unità nei vari reparti di polizia giudiziaria”.
La cerimonia d’inaugurazione dell’anno giudiziario è stata introdotta dalla relazione del Presidente Vicario della Corte d’Appello di Potenza, Vincenzo Autera.
La situazione del Distretto, le cause delle disfunzioni e le possibili soluzioni. La crisi della famiglia e delle imprese. I problemi di organici. Sono stati questi i temi affrontati .
Sulla situazione del Distretto, Autera ha fornito dati significativi che non fanno ben sperare. Un giudizio civile nel distretto di Potenza arriva dopo 3.598 giorni. Peggio solo Reggio Calabria, Messina, Bologna, Venezia, Catania, Roma Catanzaro.
Diversa la situazione per quanto riguarda il settore penale : durata media dei processi 206 giorni nella procura ordinaria. Riduzione dei processi nel tribunale di Potenza. Eccellente il risultato in quello di Matera. Un incremento nel tribunale di Lagonegro.
Il Presidente Autera ha spiegato le cause delle disfunzioni: evoluzione della criminalità, uso esorbitante del processo penale, limitato ricorso ai riti alternativi.
Le soluzioni? Per Autera: riduzione al massimo dell’utilizzo del penale, spesso in supplenza dei poteri dello stato; maggiore utilizzo invece di discipline processuali.
Non poteva mancare nella relazione del Presidente Vicario della Corte di Appello di Potenza un’analisi della situazione degli uffici, nei quali si registra ancora una carenza di organico.
Per quanto riguarda l’ipotizzata soppressione della Corte d’Appello Autera lo ha escluso categoricamente: “Sarebbe un fatto devastante per tutta la comunità lucana per i riflessi che avrebbe su altri settori, anche economici della Basilicata”.
Numerosi gli interventi nel corso della cerimonia che hanno offerto spunti di riflessione, anche polemici, in riferimento ai problemi della giustizia in generale e in particolare della situazione esistente in Basilicata.
Di seguito il testo della lettera a firma del presidente Pittella inviata ieri al presidente della Corte di Appello di Potenza, in occasione della cerimonia di inaugurazione dell’Anno Giudiziario tenutasi questa mattina a Potenza.
Illustre Presidente Autera,
a causa di un imprevisto, quanto ineludibile impegno, sarò costretto, mio malgrado, a non poter partecipare alla cerimonia di inaugurazione del nuovo Anno Giudiziario, privandomi, non senza rammarico, della opportunità di portare il saluto della Regione Basilicata all’autorevole consesso da Lei presieduto.
L’anno che ci lasciamo alle spalle ci ha visto tutti impegnati, grazie soprattutto al Suo prezioso contributo, a far crescere nella consapevolezza dei lucani la necessità di tutelare l’identità socio-culturale della Basilicata, partendo dalla salvaguardia della Corte di Appello di Potenza.
Prezioso, a tal proposito, si è rivelato il lavoro portato avanti dall’apposito Comitato, cui la Regione ha prontamente aderito, forte della convinzione, da me sottolineata in varie circostanze, che la Corte di Appello di Potenza non può essere considerata una appendice, ma deve essere vista come elemento essenziale per una Basilicata che, nella sobrietà che la contraddistingue, vuole essere cartina al tornasole di un nuovo modo di interpretare il regionalismo.
Come Lei ricorderà, ho voluto evidenziare questo concetto proprio in occasione della visita a Potenza del Vice Presidente del Consiglio superiore della Magistratura, dott. Giovanni Legnini, facendo tra l’altro presente che anche grazie al prezioso lavoro della Magistratura e delle Forze dell’Ordine la Basilicata ha recuperato negli ultimi anni indici di vivibilità di tutto rispetto. Per cui sarebbe una sorta di ossimoro pensare di sgretolare un sistema di garanzia, qual è quello garantito dalla presenza della Corte di Appello, nel momento in cui la nostra regione, attraverso Matera 2019, si appresta a diventare una sorta di lente di ingrandimento dell’Italia nel Mondo.
Sono certo che anche nel 2016 la Magistratura lucana, accettando la sfida delle riforme, continuerà a dare sotto il Suo autorevole impulso la necessaria spinta per valorizzare le buone prassi di organizzazione che, da sole, possono conferire ulteriore vitalità agli Uffici Giudiziari della Basilicata.
Nello scusarmi nuovamente per una assenza non voluta, La prego, Illustre Presidente Autera, di accettare, con i sensi della mia stima, i saluti più cordiali, in uno con gli auguri più sentiti di buon lavoro.
Marcello Pittella