Con la neve e le temperature rigide, a parte un numero molto limitato di famiglie di dieci comuni della Val d’Agri che possono beneficiare del “bonus gas”, relativamente “fortunate” (il bonus sarà di poche centinaia di euro), tutte le famiglie lucane sono alle prese con il problema: come non sentire freddo e non ricevere bollette care. La Confartigianato Basilicata che ha effettuato uno studio sull’isolamento termico nelle abitazioni delle famiglie fornisce un decalogo di consigli.
Intanto, secondo l’indagine, nella nostra regione nel 73% delle case funziona un impianto autonomo di riscaldamento, nel 22,3% un impianto singolo fisso o portatile, nel 4,7% un impianto centralizzato. L’analisi dell’indagine sui consumi energetici delle famiglie – si legge nella nota – fornisce informazioni su isolamento termico, riscaldamento e condizionamento delle abitazioni: in Italia il 61,8% delle famiglie risiede in abitazioni che non sono isolate termicamente, con valori che vanno dal 25,4% per le abitazioni costruite dal 2000 al picco del 78,6% per le abitazioni costruite tra il 1900 e il 1949. Per 38,2% delle famiglie che vivono in abitazioni con isolamento termico, la tipologia più diffusa è la presenza di intercapedini (per il 58,7% delle famiglie con isolamento termico), seguita dal cappotto esterno – che consiste nell’applicazione di materiale isolante esternamente alle pareti – (24,6%) e dal cappotto interno – applicazione di materiale isolante all’interno delle pareti – (16,7%).
La principale fonte energetica di alimentazione degli impianti di riscaldamento dell’abitazione è il metano: in Basilicata il 64,6% (media nazionale è il 70,9%), seguito da biomasse (30,2%), energia elettrica (2,3%), Gpl (2%). Inoltre il 44% delle abitazioni nella nostra regione dispone di apparecchi ausiliari di riscaldamento. Per quanto riguarda il riscaldamento dell’acqua sempre in Basilicata l’84,5% sono impianti autonomi, il 2,6% centralizzati, il 9,5% dispone di scaldabagno elettrico, lo 0,7% a metano e il 2,7% ad altra fonte. Sempre tra le fonti energetiche il 35,2% delle famiglie lucane utilizza la legna (440mila tonnellate l’anno, 2,8 t/famiglia) il 5,6% il pellets (20.800 tonnellate l’anno, 1,7 t/famiglia).
Al III trimestre del 2015 nel settore dell’Installazione di impianti elettrici, idraulici ed altri lavori di costruzione e installazione in Basilicata sono registrate 977 imprese artigiane (542 per impianti idraulici e 435 per impianti elettrici) con un totale di 1.991 addetti a testimonianza della rilevanza del comparto tra le attività dell’artigianato.
I titolari delle aziende artigiane associate – afferma Antonio Miele presidente Confartigianato Basilicata – sono impegnati per abbassare i consumi con la corretta regolazione e manutenzione degli impianti termici, partendo da un presupposto: dato che il condizionamento invernale assorbe il 75,5% dei consumi energetici nel settore residenziale, un impianto ben tenuto è più sicuro, inquina e consuma di meno, perché emette nell’atmosfera una minore quantità di gas. Per questa ragione – aggiunge Miele – è essenziale che l’esercizio, la conduzione, il controllo, la manutenzione dell’impianto termico e il rispetto delle disposizioni di legge in materia di efficienza energetica siano affidati a tecnici di responsabilità e professionalità. Ogni impianto termico deve essere dotato del Libretto di impianto, in cui sono descritte le caratteristiche tecniche e registrate le eventuali modifiche, sostituzioni di componenti e tutti gli interventi di controllo effettuati. I tecnici associati a Confartigianato non si limitano al controllo, ma ricercano il miglior rendimento dell’ impianto, regolandolo in modo da consumare con intelligenza ogni metro cubo di combustibile. In casa la temperatura di comfort è di 20°C. In ogni stanza della propria casa si svolgono attività diverse, richiedendo pertanto temperature diverse, applicabili con l’installazione di un Impianto di Contabilizzazione e Risparmio Energetico.
Ecco il decalogo delle buone abitudini che un attento risparmiatore dovrebbe sempre adottare
1 – Verificare che la temperatura sia corretta in ogni stanza
E’ consigliabile che la temperatura di casa non superi i 19-21 gradi e che quella in camera da letto che non vada oltre i 18-20 gradi. Il cronotermostato posizionato in salotto, ad esempio, non è garanzia di precisione in tutta la casa. È importante dotarsi di strumenti che permettano di gestire singolarmente ogni ambiente della casa e di controllare sia la programmazione sia la temperatura stanza per stanza o di gruppi di stanze.
2 – Non accontentarsi delle valvole termostatiche semplici
Esistono modelli avanzati di tipo elettronico che consentono di ottenere una certa temperatura a una data ora, adattando così il riscaldamento al proprio stile di vita.
3 – Rendere la tecnologia un valido alleato in materia di risparmio
Esistono sul mercato apparecchi che permettono il controllo del riscaldamento dallo smartphone, senza doverti del riscaldamento di casa. Grazie a queste soluzioni, il riscaldamento può essere controllato da remoto solitamente tramite un’app, soluzione che non richiede complesse configurazioni, basta creare un proprio account e scoprirne le potenzialità.
4 – Pagare solo per quello che si consuma.
Esistono sul mercato dei sistemi che misurano l’effettivo consumo energetico anche in presenza di impianti centralizzati. Inoltre è ora obbligatorio per legge dotarsi di tali strumenti. Pagare per il reale utilizzo del riscaldamento è il primo passo verso l’efficienza energetica.
5 – Eliminare gli spifferi
Dalle finestre e dalle porte si disperde sempre una gran quantità di calore, è bene sapere che per cambiare l’aria basta aprire le imposte qualche minuto. Circa il 75% del calore prodotto nell’ambiente domestico viene disperso da muri, porte, finestre e tetti non correttamente isolati.
6 – Impostare orari intelligenti di accensione del riscaldamento nell’arco della giornata
Negli impianti individuali è possibile regolare la temperatura dell’ambiente attraverso un termostato che accende e spegne automaticamente la caldaia in base alla temperatura scelta o ai gradi desiderati uniti a orari prefissati. I modelli di termostato che sfruttano la tecnologia in radiofrequenza, consentono di “dialogare” con le teste termostatiche elettroniche e non richiedono particolari cablaggi elettrici.
7 – Non essere avaro sulla manutenzione
La pulizia e il controllo dei sistemi di riscaldamento va fatta almeno una volta l’anno. Una caldaia non efficiente aumenta il consumo del gas anche del 30%.
8 – Vale davvero la pena stare in casa in inverno indossando solo una maglietta?
Considerando che questi comportamenti possono avere serie ripercussioni sulla salute del Pianeta, la risposta più ovvia è NO! E’ opportuno abituarsi a indossare almeno un maglione, solo così la temperatura di 20 gradi diventa più che sufficiente.
9 – Addio “stufette”
Una stufetta elettrica, a parità di calore generato, consuma più del doppio dell’energia richiesta da un normale impianto di riscaldamento a combustibile.
10 – No ai copritermosifoni