“Se per lo smaltimento dei rifiuti non siamo ancora al collasso, come tenta di tranquillizzarci l’assessore all’Ambiente Berlinguer, è perché i Comuni del Materano sono costretti a trasferire i rifiuti all’impianto Fenice di Melfi sobbarcandosi costi aggiuntivi ed affrontando una situazione per il lungo viaggio (da Gorgoglione a Melfi, ad esempio, i viaggi degli automezzi variano da un minimo di 162 km ad un massimo di 205 km secondo il percorso seguito) per la quale, specie i Comuni più piccoli, non sono preparati disponendo di vecchi automezzi ”.
E’ quanto afferma il consigliere regionale Paolo Castelluccio (Fi) che aggiunge: “nei ddl Stabilità e Bilancio 2016-2018 devono trovare posto fondi adeguati ad affrontare in tempi medi la questione complessiva del conferimento dei rifiuti dei comuni del Materano dopo la chiusura della discarica di Pisticci.
Il “collegato” ai provvedimenti legislativi finanziari -sostiene Castelluccio – è lo strumento per avviare una fase nuova che va al di là delle proroghe e delle misure tampone quali la riapertura delle discariche di Tricarico e Colobraro, per poi ritrovarci, magari d’estate, a riaffrontare le emergenze che si determinano con gli afflussi turistici nel Metapontino, come è puntualmente accaduto l’estate scorsa.
Per l’immediato programmare un sito di trasferenza che accorci il “viaggio della monnezza”, come stanno chiedendo alcuni sindaci del Materano, mi pare un’idea sensata da sostenere. Un’idea che è poi l’unico margine che resta in mano all’assessore Berlinguer per la gestione del sistema dei rifiuti.
“La verità – afferma Castelluccio – è che ancora una volta il Governo Regionale ha dato prova di inadeguatezza e sottovalutazione continuando lungo la strada del “tamponamento” dell’emergenza rifiuti con due strumenti: le minacce di commissariamento ad acta per i Comuni che non riescono ad incrementare la quota di differenziata come se non si conoscessero le difficoltà soprattutto finanziare e di mezzi a disposizione dei Comuni e comunque in ritardo sulle procedure di appalto di nuovi impianti; il continuo scaricare le responsabilità sui cittadini lucani incapaci di attuare la differenziata come se fosse solo un problema comportamentale e di cultura ambientale. La questione centrale da affrontare resta – conclude Castelluccio – l’adeguamento del Piano regionale di Gestione dei Rifiuti in modo da autorizzare nuovi impianti di smaltimento, trattamento e di recupero” .