L’avvio dei saldi invernali 2016 si sta rilevando positivo non solo a Matera ma anche a Potenza e nel resto della provincia dove lo shopping è in ripresa dopo una partenza non esaltante. L’aumento medio delle vendite, nella prima settimana, si aggira intorno al 5% rispetto al 2015, anche se con differenze profonde fra i territori (Vulture-Alto Bradano, Lagonegrese e Val d’Agri). Un risultato favorito dall’aumento dello sconto praticato: quasi 8 negozi su 10 sono infatti partiti con riduzioni di prezzo dal 30% in su, con punte che raggiungono, in qualche caso, addirittura il 70%. E’ quanto emerge da un exit poll sull’andamento delle vendite di stagione condotto da Confesercenti sui negozianti.
Anche se la prima impressione dei commercianti è positiva, per un bilancio definitivo occorrerà attendere almeno la seconda settimana delle vendite di fine stagione, entro la quale, secondo le stime di Confedercenti, si concentrerà circa un terzo di spesa messa a budget dai consumatori per i saldi.
Analizzando i precedenti, ciò potrebbe comportare una percentuale media di sconto in vetrina non particolarmente alta: “lo sconto al 50 per cento sarà probabilmente abbastanza isolato, specialmente all’inizio – aggiunge Prospero Cassino, presidente Confesercenti – ma del resto come categoria invitiamo ad esser prudenti rispetto alle percentuali roboanti.
La tendenza recente è quella di concentrare gli sconti più alti su capi isolati, le vere e proprie rimanenze, invitando il consumatore ad apprezzare il valore di un acquisto più qualificato; dando valore alla qualità del capo, e magari al servizio di chi aiuta a sceglierlo, oltre che al prezzo in valore assoluto. Infine la crescita dei consumi anche in Basilicata, come ha evidenziato recentemente dal Presidente della Giunta Regionale, Marcello Pittella, incoraggiano all’ottimismo. Il dato odierno diffuso dall’Istituto di statistica, infatti, segnala un consolidamento della risalita del potere d’acquisto, che è cresciuto più del reddito disponibile espresso a prezzi correnti, a causa, appunto, di un’inflazione negativa.
La strada per confermare la ripresa dei consumi e del mercato interno è, comunque, ancora lunga. Per accelerare – afferma Cassino – occorrerebbe mettere in campo misure coraggiose a sostegno del reddito delle famiglie in generale, come è stato fatto per il lavoro dipendente con il Jobs Act. In questa fase di ripresa ancora solo accennata, uno stimolo alla crescita del Pil può provenire, infatti, solo dai consumi visto che gli investimenti hanno ancora bisogno di tempo per manifestarsi”.