“Un saluto: grazie. Siete stati troppo buoni con me. E’ stato buono il Signore con me. Siete stati buoni voi con me per l’affetto, la comprensione, la vicinanza”.
Così mons Agostino Superbo ha rivolto il saluto ai suoi fedeli, alla comunità lucana, attraverso il Tgr Basilicata nell’ intervista rilasciata al collega Edondo Soave. Un mons. Superbo commosso, come lo era durante la messa celebrata ieri sera in una gremitissima chiesa cattedrale di san Gerardo.
Lascia il suo incarico dopo 15 anni. Venne nominato arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo il 9 gennaio 2001. A Marzo il suo ingresso a Potenza. Il 29 giugno dello stesso anno Papa Giovanni Paolo II gli affida l’incarico di Vescovo Metropolita di Basilicata.
Il 5 ottobre dello scorso anno, mons. Superbo ha comunicato a Papa Francesco, che ha accettato, la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiunti limiti d’età.
Mons. Superbo non va in pensione perchè “i primo ministero che ci tocca è la preghiera”. Mons. Superbo rimarrà a Potenza, “dove – dice nell’intervista al Tgr – c’è più bisogno di aiuto”. Un scelta pastorale per quanto riguarda il ministero sacerdotale.
In tempo di bilanci non si poteva non far riferimento al caso Elisa Claps. Alla domanda di Soave su come il caso è stato gestito mons. Superbo risponde: “Io ho soltanto pregato, sofferto. Ho cercato di fare il mio dovere e poi ho affidato tutto al Signore. Ho rifiutato tutte le forme di rivendiazione – afferma mon. Superbo – e questo potrebbe aver dato l’impressione di essere rimasto solo”.
E poi il “grazie” alla comunità lucana.
Il cambio alla guida della diocesi avverrà il 9 gennaio prossimo. Il successore di mons. Superbo sarà mons. Salvatore Ligorio, ex vescovo di Matera ed Irsina, che alla vigilia del suo ingresso a Potenza ha inviato una lettera di saluto ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e ai fedeli laici della diocesi.
“Il mio ministero tra voi – scrive mons. Ligorio – inizierà in coincidenza con i primi giorni dell’Anno Santo della Misericordia, un Anno nel quale, secondo le parole del Santo Padre, la Chiesa deve «ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre». È questo l’entusiasmante “programma pastorale” che attende anche la nostra Chiesa di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, consapevoli che «questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale». Invito fin da questo momento tutti, ma soprattutto i presbiteri, miei “fedeli collaboratori” (Fil 4,3), a vivere la misericordia come impegno centrale della nostra Chiesa e stile di vita nell’esercizio del ministero sacerdotale. Affido il mio impegno a guidare la nostra Arcidiocesi al sostegno materno di Maria che spero di venerare presto nei nostri Santuari e alla intercessione dei nostri santi patroni. Vi benedico tutti di vero cuore”.
Mons. Ligorio ha inviato anche una lettera di commiato ai i sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate, fedeli tutti, autorità e cittadini dell’amata Arcidiocesi di Matera- Irsina.
” In questi undici anni di ministero – scrive mons. Ligorio – non so se sono riuscito ad esprimere tutto il bene che ho voluto a questa Chiesa e a ciascuno di voi, ma certamente posso attestare di aver ricevuto da voi tantissimo in stima, affetto e soprattutto in testimonianza di generosa sequela del Signore Gesù, di amore alla Chiesa e di carità verso il prossimo. Sono stato sempre edificato dalla fede genuina, dalla forte speranza e dalla carità sincera che ho trovato in tutti e in particolare tra i più semplici e umili”.
Nel ricordare il cammino pastorale fatto insieme, mon. Ligorio si augura che i progetti, maturati in occasione dei Convegni diocesani, soprattutto verso la famiglia, con i relativi cammini che cercano di tradurre e di incarnare gli orientamenti pastorali della C.E.I. per il decennio, “Educare alla vita buona del vangelo”, “restino come contributo prezioso per la crescita pastorale di una Chiesa che cammina sotto lo sguardo benevolo della sua Patrona la Madonna della Bruna”.
Infine, una riferimento all’acuirsi della difficile situazione economica all’aggravarsi della crisi, dinanzi alla quale “è accresciuto l’impegno solidaristico della comunità ecclesiale, in modo speciale con i progetti della Caritas Diocesana e delle Caritas parrocchiali, con la Mensa “Don Giovanni Mele” e delle tante realtà caritative presenti in diocesi e nelle parrocchie”, ai quali mons. Ligorio fa riferimento.
Così mons Agostino Superbo ha rivolto il saluto ai suoi fedeli, alla comunità lucana, attraverso il Tgr Basilicata nell’ intervista rilasciata al collega Edondo Soave. Un mons. Superbo commosso, come lo era durante la messa celebrata ieri sera in una gremitissima chiesa cattedrale di san Gerardo.
Lascia il suo incarico dopo 15 anni. Venne nominato arcivescovo di Potenza-Muro Lucano-Marsico Nuovo il 9 gennaio 2001. A Marzo il suo ingresso a Potenza. Il 29 giugno dello stesso anno Papa Giovanni Paolo II gli affida l’incarico di Vescovo Metropolita di Basilicata.
Il 5 ottobre dello scorso anno, mons. Superbo ha comunicato a Papa Francesco, che ha accettato, la sua rinuncia al governo pastorale dell’arcidiocesi per raggiunti limiti d’età.
Mons. Superbo non va in pensione perchè “i primo ministero che ci tocca è la preghiera”. Mons. Superbo rimarrà a Potenza, “dove – dice nell’intervista al Tgr – c’è più bisogno di aiuto”. Un scelta pastorale per quanto riguarda il ministero sacerdotale.
In tempo di bilanci non si poteva non far riferimento al caso Elisa Claps. Alla domanda di Soave su come il caso è stato gestito mons. Superbo risponde: “Io ho soltanto pregato, sofferto. Ho cercato di fare il mio dovere e poi ho affidato tutto al Signore. Ho rifiutato tutte le forme di rivendiazione – afferma mon. Superbo – e questo potrebbe aver dato l’impressione di essere rimasto solo”.
E poi il “grazie” alla comunità lucana.
Il cambio alla guida della diocesi avverrà il 9 gennaio prossimo. Il successore di mons. Superbo sarà mons. Salvatore Ligorio, ex vescovo di Matera ed Irsina, che alla vigilia del suo ingresso a Potenza ha inviato una lettera di saluto ai sacerdoti, ai diaconi, ai religiosi, alle religiose e ai fedeli laici della diocesi.
“Il mio ministero tra voi – scrive mons. Ligorio – inizierà in coincidenza con i primi giorni dell’Anno Santo della Misericordia, un Anno nel quale, secondo le parole del Santo Padre, la Chiesa deve «ritrovare il senso della missione che il Signore le ha affidato il giorno di Pasqua: essere segno e strumento della misericordia del Padre». È questo l’entusiasmante “programma pastorale” che attende anche la nostra Chiesa di Potenza – Muro Lucano – Marsico Nuovo, consapevoli che «questo non è il tempo per la distrazione, ma al contrario per rimanere vigili e risvegliare in noi la capacità di guardare all’essenziale». Invito fin da questo momento tutti, ma soprattutto i presbiteri, miei “fedeli collaboratori” (Fil 4,3), a vivere la misericordia come impegno centrale della nostra Chiesa e stile di vita nell’esercizio del ministero sacerdotale. Affido il mio impegno a guidare la nostra Arcidiocesi al sostegno materno di Maria che spero di venerare presto nei nostri Santuari e alla intercessione dei nostri santi patroni. Vi benedico tutti di vero cuore”.
Mons. Ligorio ha inviato anche una lettera di commiato ai i sacerdoti, diaconi, consacrati e consacrate, fedeli tutti, autorità e cittadini dell’amata Arcidiocesi di Matera- Irsina.
” In questi undici anni di ministero – scrive mons. Ligorio – non so se sono riuscito ad esprimere tutto il bene che ho voluto a questa Chiesa e a ciascuno di voi, ma certamente posso attestare di aver ricevuto da voi tantissimo in stima, affetto e soprattutto in testimonianza di generosa sequela del Signore Gesù, di amore alla Chiesa e di carità verso il prossimo. Sono stato sempre edificato dalla fede genuina, dalla forte speranza e dalla carità sincera che ho trovato in tutti e in particolare tra i più semplici e umili”.
Nel ricordare il cammino pastorale fatto insieme, mon. Ligorio si augura che i progetti, maturati in occasione dei Convegni diocesani, soprattutto verso la famiglia, con i relativi cammini che cercano di tradurre e di incarnare gli orientamenti pastorali della C.E.I. per il decennio, “Educare alla vita buona del vangelo”, “restino come contributo prezioso per la crescita pastorale di una Chiesa che cammina sotto lo sguardo benevolo della sua Patrona la Madonna della Bruna”.
Infine, una riferimento all’acuirsi della difficile situazione economica all’aggravarsi della crisi, dinanzi alla quale “è accresciuto l’impegno solidaristico della comunità ecclesiale, in modo speciale con i progetti della Caritas Diocesana e delle Caritas parrocchiali, con la Mensa “Don Giovanni Mele” e delle tante realtà caritative presenti in diocesi e nelle parrocchie”, ai quali mons. Ligorio fa riferimento.