L’incremento registrato ad ottobre scorso dal Mef delle partite iva, che al Sud e nelle isole rappresentano il 33,8% del totale nazionale – con un il 48% di giovani e donne sino a 35 anni e con il dato fortemente positivo della Basilicata (più 20%) in controtendenza con la Campania (-8%) e la Sicilia (-7,2%) – attesta la vitalità della piccola impresa. Lo sostiene Rosa Gentile, vice presidente nazionale Confartigianato con delega al Mezzogiorno, che aggiunge: è pur vero che buona parte è costituita da attività particolari vale a dire le nuove “partite Iva” frutto della crisi, spesso ex dipendenti costretti ad inventarsi un lavoro per riuscire ad arrivare a fine mese.
Nuove “aziende”, nella veste di ditte individuali, che nascondono la flessione nei numeri, ma che evidenziano disgregazione di società prima solide. È una delle situazioni che emergono nell’analisi fornita da Confartigianato. Nella nostra indagine – continua Gentile – un dato di fatto difficilmente contestabile è la crisi difficilissima che le nostre Pmi e l’artigianato in generale stanno vivendo quotidianamente e la mancanza di concreti sostegni e misure idonee a risollevare tutte quelle attività che rischiano seriamente di scomparire con continue perdite di posti di lavoro autonomo, dipendente e un pil al Sud decisamente al di sotto della media nazionale. I nostri associati rinnovano l’esigenza di invertire la rotta, in caso contrario stiamo solo creando piccole imprese che subiscono solamente la scure di un fisco impietoso se non dovessero essere attivate tempestivamente strumenti di salvataggio seri.
Gentile sottolinea che si dovrà verificare nel nuovo anno l’impatto delle nuove regole per chi lavora a partita IVA: dal primo gennaio 2016 va in pensione il regime dei minimi. Chi è già nel regime dei minimi potrà tenere questa agevolazione fino al 35° anno di età ma chi si accinge ora ad aprire la partita IVA si deve attenere alle nuove direttive presenti nella legge di stabilità 2016 approvata da poco. Il regime dei minimi era stato pensato per agevolare l’imprenditorialità giovanile venendo incontro a chi si accinge a diventare un professionista autonomo là dove le difficoltà sono maggiori: all’inizio del percorso dove bisogna costruirsi una reputazione e una base di clienti. Il nostro impegno è perché nel nuovo anno si concretizzino per le partite iva condizioni più eque specie sui versanti del fisco e del welfare. Purtroppo è il fisco il primo ostacolo per chi voglia avviare un’attività propria e rischiare. Noi siamo per un sistema fiscale più equo, più semplice e davvero ‘amico della crescita’, eliminando la combinazione esplosiva, fatta di altissima pressione fiscale ed elevatissimi oneri burocratici, che grava sulle spalle delle pmi ed attività artigiane.