“Attendevamo l’esito dell’udienza davanti al Tar prima di poter esprimere maggiori valutazioni su tariffe di Tari e Tasi”. Così il sindaco Raffaello De Ruggieri ha esordito oggi nella sala Mandela incontrando i giornalisti insieme ai componenti della giunta, per approfondire i temi legati a tariffe e tasse che tante polemiche hanno creato in queste settimane.
“Il Tar – ha aggiunto – ha rinviato sine die la discussione sulla richiesta presentata dal Ministero dunque si giungerà presumibilmente fino all’aprile prossimo. In questi ultimi giorni è stato ridefinito l’equilibrio di bilancio che si chiude in attivo.
A giugno 2015 – ha ricordato il sindaco – c’era uno sforamento del patto di stabilità pari a 2,5 milioni di euro. Non abbiamo voluto segnalarlo pubblicamente perché avrebbe potuto provocare commissariamenti; nei primi sei mesi di quest’anno sono state fatte spese che hanno superato le previsioni delle entrate, virtuali e simboliche come oneri di urbanizzazioni in una città che non costruisce più da tempo, o vendite di immobili comunali in boschi di Timmari e Picciano.
Abbiamo avuto il consenso della comunità proprio perché abbiamo segnalato in tempi non sospetti cosa sarebbe accaduto a fine anno. In campagna elettorale avevamo annunciato il salasso sulla tassa dei rifiuti a causa della monnezza turistica in mancanza di politiche di controllo e gestione della discarica che, chiusa ad aprile 2015, aveva comportato la delibera di giunta Adduce che prevedeva costo aggiuntivo di 450 mila euro al mese.
Quello che è accaduto era una fatalità annunciata.
In tre mesi, però, la nostra saggia amministrazione ha portato ad un percorso discendente dei costi”.
In quanto all’aumento della Tasi, il sindaco ha aggiunto: “E’ stato causato da due elementi: la riduzione dei trasferimenti statali per circa 3 milioni e aumenti fisiologici dei costi dovuti ad incrementi contrattuali. Queste somme dovevano essere intercettate con l’aumento della Tasi che, a sua volta, ha garantito però il rispetto di servizi soprattutto per le fasce più deboli, che non sono state ridotte: dall’assistenza domiciliare agli anziani, a quella dei disabili a scuola, ai costi degli asili nido e delle materne.
L’aliquota Tasi di Matera – ha chiarito ancora il sindaco – pari all’1,8, è inferiore a quella di capoluoghi come Bari (2,99), Ancona (3,3), Catanzaro (2,4), Crotone (2,5), Pisa (2,5). Siamo uno dei Comuni con l’aliquota più bassa e una media per famiglia di 143 euro, contro quella di Ragusa di 244 euro.
Non siamo portatori, come Babbo Natale, di aliquote aggiuntive e tasse ma lavoriamo per il contenimento della spesa tanto è vero che siamo riusciti a chiudere il bilancio in equilibrio e a contenere lo sforamento del patto di stabilità malgrado un fardello di debiti fuori bilancio di 3 milioni per vertenze giudiziarie pregresse.
A tutto questo si aggiunga il caso di via Nino Rota – ha proseguito Raffaello de Ruggieri – dove il Comune e la comunità materana per compiancenze istituzionali subirà un esborso di 6 milioni di euro. A luglio, al mio arrivo in questa amministrazione, mi è stata notificata una sentenza del Tar che obbliga il Comune a costruire una strada nell’area di via Nino Rota per un costo pari a 3 milioni. Il segretario generale sarà commissario ad acta. Questa vicenda è spaventosa sotto il profilo del rigore amministrativo. Ecco i problemi tellurici che abbiamo affrontato in questi sei mesi. Dall’1 gennaio 2014, poi, dobbiamo pagare l’affitto agli ambienti commerciali della lottizzazione di Aquarium, locali mai utilizzati per la costruzione ciclopica che impedisce a quelle strutture di svolgere le loro attività.
La Tasi dall’1 gennaio 2016 non ci sarà più, ci sarà solo l’Imu sulle seconde case e per questo ci attiveremo per rivedere le rendite catastali degli immobili del centro storico e dei Sassi che vivono una situazione di certificazione di reddito disinvolto. Aumenteremo il costo dell’occupazione di suolo pubblico nel centro storico e rivedremo anche la tassa di soggiorno perché dobbiamo affrontare costi inenarrabili: spendiamo 800 mila euro all’anno per i canili e non abbiamo soldi sufficienti per assistere gli anziani, spendiamo 2,2 milioni per energia elettrica ma dobbiamo pensare a sistemi di efficientamento per contenere la spesa. Risparmiando su queste voci, potremmo farli fluire meglio sulle politiche sociali”.
Sulle tariffe della Tari, il sindaco ha aggiunto: “Si tratta di una tassa vincolata alla gestione dei rifiuti e non può essere ammorbidita. Matera aveva il privilegio di avere la discarica in casa, senza costi di trasferimento sostanziali. Quando per vicende sotto gli occhi di tutti la discarica è stata chiusa ad aprile scorso, i rifiuti solidi anche per assenza di politiche regionali sono stati orientati a Melfi e Pisticci. I costi a Melfi erano pari a 240 euro a tonnellata, a Pisticci invece 200 euro a tonnellata.
Questo ha portato al momento della formazione del bilancio preventivo ad una previsione di spesa per l’esercizio 2015 di 11, 45 milioni ovvero i 5 milioni di aumento di cui noi avevamo parlato in campagna elettorale. Il bilancio che abbiamo dovuto approvare quindici giorni dopo il nostro insediamento, ci ha costretti ad applicare questi parametri di presunzione: la Tari è stata suddivisa sulla base di una precedente delibera di consiglio comunale che stabiliva il 65% alle unità domestiche e il 35% alle attività produttive. La filosofia dell’epoca era quella che favoriva le imprese e dunque la produttività e l’occupazione e si poteva penalizzare la famiglia. Sono elementi che abbiamo trovato e che in 15 giorni non avrebbero potuto essere modificati. L’intenzione però è riportare la percentuale rispettivamente al 60% e 40%. Il rodaggio è stato attivato subito dopo: abbiamo compreso in quali condizioni era la discarica e abbiamo verificato l’eventuale riapertura che però è inattuabile. Abbiamo pensato con gli assessori Zoccali e Quintano ad ammorbidire i costi, pensando ad una trasformazione del tale e quale e al trasporto in luoghi più vicini.
La piattaforma del termovalorizzatore di Melfi, intanto, aveva ufficializzato l’esaurimento. Attraverso una verifica interna con funzionari e tecnici si è compreso che avremmo potuto intervenire autonomamente sulla tritovagliatura dei rifiuti. In questo modo abbiamo individuato due frazioni di rifiuti: sopravaglio e sottovaglio con codici che ci hanno consentito di trasferire i rifiuti a Massafra e in provincia di Cosenza. Dai costi iniziali di 240 e 200 euro a tonnellata, siamo scesi a somme che vanno da 90 a 110 euro a tonnellata – ha chiarito ancora il sindaco – Prima di noi, forse, era più semplice trasportare che progettare.
Rispetto agli 11, 45 milioni di euro previsti per il 2015 siamo già scesi a 10,32 milioni in soli due mesi. Il salvadanaio che abbiamo creato, però non può essere immediatamente utilizzato a cause delle norme previste.
Nel frattempo è stata svolta un’altra operazione: è nato il primo ambito regionale di Comuni (Tricarico, Irsina e Bernalda) per lo smaltimento dei rifiuti che ci consente di utilizzare 6 milioni di euro. Poi siamo noi quelli che regalano amarezze alla città?
Abbiamo messo a punto, inoltre, il nuovo bando per la raccolta dei rifiuti con una premialità per la migliore raccolta differenziata, visto che il contratto in atto scade il 31 dicembre. Inoltre con le professionalità dell’Unibas abbiamo lavorato affinchè questa importante realtà possa svolgere il ruolo che le spetta. Entro giugno 2016 potremo svolgere la gara”.
Il sindaco ha inoltre annunciato che nel prossimo consiglio comunale la rateizzazione per la Tari verrà votata per fare in modo che le famiglie possano affrontare con minore impatto il pagamento.
Per quanto riguarda le fasce meno abbienti, l’assessore al Bilancio, Eustachio Quintano, ha annunciato che si sta analizzando l’ipotesi di ricorrere al baratto amministrativo, modalità già applicata in altre città.
“In quanto alla Tari, il risparmio che abbiamo creato, andrà a vantaggio delle utenze domestiche che è la parte della comunità che sta sopportando il maggior costo – ha spiegato l’assessore al Bilancio Eustachio Quintano – non si possono prevedere esenzioni in base al reddito, lo si può fare solo se ci sono nuclei con più soggetti a carico. Tutto, comunque, sarà oggetto di attenta valutazione per la formazione del bilancio 2016.
Per l’applicazione dell’aliquota della Tasi – ha proseguito l’assessore – l’amministrazione comunale aveva diffuso un comunicato stampa in cui, stante la delibera di agosto scorso, quando l’aumento della tassa era stato ridotto dall’1,8% all’1,6%, successivamente per le ratifiche dovute al ritardo dell’approvazione del bilancio, quelle aliquote erano state approvate tornando le stesse all’1,8%. Non essendo intervenuto alcun provvedimento, la percentuale in vigore è rimasta, appunto, l’1,8%”.
“Bisogna trovare forme di gestione equilibrate nei prossimi anni – ha aggiunto l’assessore all’Igiene Stefano Zoccali – Quando abbiamo cominciato a lavorare avevamo due obiettivi: organizzazione puntata verso rifiuti zero e discarica chiusa. Il progetto Aia presentato dal Comune prevedeva l’abbancamento dell’ultimo settore senza chiudere la struttura. Abbiamo bloccato quella richiesta e lavorato solo sull’impiantistica. Oggi, con gli smaltimenti che stiamo effettuando, tenuto conto che anche il sottovaglio che mandiamo in un impianto in Calabria è trattato come materiale di recupero, secondo la normativa vigente, possiamo affermare che allo stato attuale abbiamo raggiunto il rifiuto zero.
Inoltre – ha proseguito l’assessore – con il nuovo progetto non sarà necessario utilizzare la discarica e pertanto presenteremo il progetto per la sua bonifica definitiva”.