Fa riferimento al tema del Giubileo che si apre oggi, al Giubileo della Misericordia, don Marcello Cozzi per porre una delle domande ancora senza risposta nel caso della morte di Elisa Claps: chi occultò il cadavere della studentessa potentina ritrovato il 17 marzo del 2010 nel sottotetto della chiesa della S.Trinità a Potenza, diciassette anni dopo la sua scomparsa, avvenuta il 13 settembre del 1993?
Ecco cosa scrive il vice presidente nazionale di Libera.
“Di voi non si è mai parlato. Del vostro ruolo nella storia di Elisa nessuno ha mai saputo niente, ma semplicemente perché nessuno lo ha mai immaginato.Voi siete stati l’anello più nascosto e più invisibile di quella catena di coperture che dura da più di venti anni. Per quello che avete fatto siete però l’anello decisivo e il più importante.
Perché – prosegue don Marcello Cozzi – voi siete quelli che l’hanno lasciata in quell’angolo come roba vecchia, quelli che avete coperto e occultato Elisa per sempre. Gli unici a sapere tutta la verità di questa dolorosa storia.
Mentre le costruivate quel sepolcro vi chiedevate qual era il nome di quella ragazza?” chiede don Marcello.
E ancora:
“Vi fu detto chi l’aveva ridotta in quelle condizioni?
Chi vi commissionò il lavoro da fare?
Chi vi ha ingaggiato è la stessa persona che aveva interesse a nascondere il volto dell’assassino, o si tratta di persone diverse?
In quanti eravate in quel sottotetto?
Sapevate a chi stavate facendo quel piacere?
Quella specie di cappa che realizzaste nel tetto fu una vostra iniziativa o vi fu suggerita da qualcuno?
A chi vi commissionò quel lavoro diceste poi che quel povero cadavere lo lasciaste lì nel sottotetto oppure gli faceste credere altro?
Cosa vi ha fatto sentire al sicuro e impuniti per tutti questi anni?
In cambio di cosa lo avete fatto?
Cosa vi hanno promesso?
Siete stati pagati?
Quel’è stato il prezzo del vostro silenzio per tutti questi anni?”
Tante le domande che don Marcello Cozzi rivolge a chi ha occultato per tanti anni il cadavere di Elisa Claps senza trovare il coraggio di parlare. E conclude
“Siamo sulla porta del Giubileo della misericordia, ma la misericordia non si trova al mercato. È un gesto del Cielo che coincide con i gesti della terra. Diteci allora, anche in forma anonima, per conto di chi avete lavorato.Voi sapete dove e come cercarmi”.
Sembra quasi che don Marcello implori: “per misericordia, parlate”.
Un’implorazione che per anni ha fatto e forse sta facendo ancora mamma Filomena Iemma consumata dal dolore ma ancora fermamente decisa a continuare la sua battaglia affinchè si sappia tutta la verità, sempre più convinta che la vicenda sia stata condizionata da depistaggi ed omertà.
La giustizia ha riconosciuto responsabile dell’omicidio, Danilo Restivo, condannato con sentenza definitiva a trent’anni di reclusione.
Ma sono ancora tutti da chiarire altri aspetti della vicenda, tra i quali l’esatta data del ritrovamento del cadavere.C’è chi sostiene che sia avvenuto prima del 17 marzo del 2010 (quando il cadavere fu scoperto da alcuni operai impegnati in lavori di ristruturazione della chiesa) da parte delle donne delle pulizie, Margherita Santarsiero e la figlia Annalisa Lovito, le quali hanno ritrattato più volte la loro versione.
Per questo motivo, con l’accusa di false dichiarazioni al Pm, sono state condannate dal giudice monocratico del Tribunale di Potenza, Marina Rizzo, ad otto mesi di reclusione, con sospensione della pena.
Ma la vicenda Claps non è affatto chiusa. Rimane l’aspetto più inquietante: il non sapere ancora chi ha occultato per tanti anni il cadavere.
Don Marcello il giorno dell’apertura del Giubileo ha rivolto ancora una volta un accorato appello, nella speranza che, come oggi si apre la Porta Santa, si possa aprire anche il cuore di chi sa ma non trova ancora il coraggio di parlare.