E’ il coordinatore regionale di Italia Unica, Pietro Sanchirico, a denunciare quella che definisce “un’altra figuraccia in materia di tutela” da parte della Giunta e del Consiglio Regionale. La denuncia giunge dopo che il Consiglio dei Ministri ha impugnato la legge regionale del 14 settembre scorso riguardante la riforma dell’agenzia regionale per l’ambiente di Basilicata (l’Arpab).
Il Consiglio dei Ministri l’ha impugnata perchè l’attribuzione da parte della legge della qualifica di ufficiale o agente di polizia giudiziaria al personale dell’Arpab eccede le competenze regionali: In particolare – come precisato nell’impugnativa – si è violato l’art. 117 della Costituzione che riserva allo Stato la materia “giurisdizione e norme processuali”.
Piero Sanchirico
Secondo Sanchirico, alla luce del provvedimento del Consiglio dei Ministri, “perde autorevolezza il progetto che avrebbe voluto dare una svolta all’Agenzia così come l’abbiamo conosciuta in fasi diverse che hanno prodotto proteste e sfiducia specie nel comprensorio energetico della Val d’Agri.
Non so con quale faccia tosta a questo punto – prosegue Sanchirico – la Giunta pensi di poter realizzare a Villa d’Agri il Centro di Medicina Ambientale.
Dopo l’esperienza del direttore Sciassi, il nuovo che sarà nominato sempre con il criterio della scelta politica rispetto a quelli della professionalità e della esperienza si troverà – dice il coordinatore dell’Italia Unica – ad affrontare i problemi che si trascinano da sempre aggravati dalla nuova conflittualità con il Governo.
E non si sottovaluti che l’Arpab è già costata, al 2013, 14 milioni di euro e che i laboratori sono in cattivo stato di conservazione, mancano intere unità, diversi tipi di analisi sono addirittura fatte da Agenzie esterne. E’ evidente – conclude – che la sfiducia sull’operato Arpab da parte dei cittadini che vivono direttamente emergenze ambientali è solo destinata a crescere.