Si è svolta venerdì 16 ottobre, ad Acerenza, la Conferenza dei Servizi all’interno della quale i sindaci dei quindici comuni dell’Alto Bradano, hanno firmato la proposta di delimitazione territoriale del Distretto di turismo rurale “Le terre di Aristeo”.
Il documento, già siglato dai primi cittadini, dovrà essere approvato dalla Regione, così come previsto dalla legge n.106, per ricevere poi il via libera definitivo dal Ministero dei Beni delle Attività Culturali e del Turismo.
I Comuni che ne faranno parte sono:
- Acerenza
- Atella
- Banzi
- Barile
- Cancellara
- Forenza
- Genzano di Lucania
- Maschito
- Montemilone
- Oppido Lucano
- Palazzo San Gervasio
- Rionero in Vulture
- San Chirico Nuovo
- Tolve
- Venosa
L’Iter con ottime probabilità non subirà alcun intoppo così come è stato lasciato intendere dal direttore generale del Dipartimento programmazione e finanze della Regione Basilicata, Elio Manti, delegato del presidente Pittella, che ha dichiarato, nell’intervento di venerdì scorso, che “sarebbe felice di abitare in un paese il cui sindaco ha deciso di collaborare con il suo vicino”. “Le terre di Aristeo rappresentano un esempio di buona amministrazione e di buona politica”, ha dichiarato Manti, non lasciando dubbi sulla sua personale approvazione per il progetto. Approvazione confermata anche da diversi consiglieri regionali che in una lettera al presidente Pittella, di luglio scorso, chiedevano al governatore di sostenere “Le Terre di Aristeo”. Dei cinque firmatari, Polese, Santarsiero, Mollica, Castelgrande e Pace, ieri, alla Conferenza, era assente solo il primo. Intervenuti alla conferenza, oltre ai già citati esponenti del Palazzo di via Anzio, anche Francesco Tapinassi, dirigente generale per il turismo del ministero di Franceschini e il sindaco di Banzi e presidente dell’Unione dei comuni dell’Alto Bradano, Nicola Vertone.
«La nostra iniziativa merita di essere sostenuta, elimina il divario tra pubblico e privato – ha dichiarato Vertone. “Siamo particolarmente contenti dell’interesse del dottor Manti al nostro progetto, per contenuti, obiettivi e metodologie. Un ringraziamento particolare è rivolto ad Amphora, alle associazioni professionali ed agli imprenditori della stessa per la determinazione e per l’impegno preposti all’iniziativa. Gli incontri fra i sindaci, con le organizzazioni e con le comunità locali realizzati fino ad oggi sono stati oltre 50 e con il coinvolgimento di oltre 2800 operatori rappresentati; altri, in tutte le direzioni e per il coinvolgimento di tutto il territorio, ne faremo da domani in avanti”, ha dichiarato il presidente.
“Non possiamo nascondere le difficoltà – ha continuato Vertone – Riteniamo di essere protagonisti di scelte straordinarie che hanno bisogno di decisioni straordinarie da parte della pubblica amministrazione. Abbiamo Bisogno che la Regione e la Provincia risolvano i problemi infrastrutturali di accesso a quest’area. È necessario che le istituzioni pubbliche regionali, nazionali e comunitarie prendano atto che il nostro progetto ha bisogno di un massiccio intervento di animazione e formazione. Se entro 3 anni dall’avvio del processo non ci saranno risultati, saremo costretti a certificare il fallimento di questa straordinaria iniziativa”.
“Nessuno dovrà sentirsi escluso e nessuno potrà escludere. L’unica condizione negativa potrà essere l’autoesclusione nell’ipotesi di non condivisione dell’iniziativa”, ha terminato il sindaco di Banzi.
Sentiamo anche cosa ha detto ai microfoni di Ufficio Stampa Basilicata.
Prospettiva decisamente positiva anche quella di Elio Manti, direttore generale del Dipartimento programmazione e finanze della Regione Basilicata e delegato del presidente Pittella che ha dichiarato: “Questo progetto manifesta una cooperazione verticale tra Ministero, Regione e comunità locali. È di grande interesse per la regione intera, è un laboratorio di sperimentazione che deve essere di esempio per altre iniziative. Bisogna promuovere le politiche di sviluppo locale in favore della cultura, guardare alle politiche di coesione territoriale e welfare usando il traino degli interventi in campo turistico, individuare strategie dedicate alle aree interne delle comunità. Sarebbe bello che i turisti vengano in Basilicata per le Terre di Aristeo e poi visitassero Matera. Nessuno di noi ce la fa da solo, è un evento poter dialogare con un soggetto collettivo di sindaci e amministratori. Sarei contento di abitare in un luogo in cui il sindaco ha deciso di cooperare con il sindaco del paese affianco”.
Più internazionale lo sguardo di Francesco Tapinassi, dirigente generale per il turismo del ministero di Franceschini che ha dichiarato: “L’Italia nei prossimi anni vedrà una crescita costante dei rapporti internazionali.si sono avvicinati al mercato colossi internazionali prima sconosciuti. Se il turismo non viene regolato, diventa un turismo veloce e rivolto solo ad alcune grandi città. Il patrimonio della Basilicata non è da considerarsi minore ma solo meno conosciuto, ed è necessario creare un brand nazionale che deve valorizzare i territori che lo vanno a comporre. L’APT di Basilicata è uno di quelli che lavora meglio in Italia, con una notevole innovazione tecnologica”. “Qualunque strumento che consenta di produrre virtuose aggregazioni che nascono con l’idea di mettersi insieme, non possono che trovare il pieno sostegno e il pieno avvallo delle politiche nazionali”, ha aggiunto il tecnico del ministero dei Beni e delle attività culturali e del turismo.
L’idea di Amphora, l’associazione promotrice del progetto “Le terre di Aristeo” guidata da Saverio Lamiranda, potrà dunque finalmente vedere la luce. Un sogno nel cassetto che sta per diventare realtà.
Articolo di Donato Carbonella
Interviste di Francesco Cutro