“Ho visto tanta umanità, tanta competenza da parte di medici e infermieri e, ciò che mi ha particolarmente colpito, è stato la familiarità che i bambini hanno con il direttore, il dottor Michele Salata e con tutti medici e operatori del reparto.”
Questo il commento del Garante per l’Infanzia e l’Adolescenza, il prof. Vincenzo Giuliano, che si è recato in visita alla struttura pediatrica del San Carlo in regime di convenzione con l’Ospedale Bambin Gesù di Roma, di cui è praticamente diretta espressione.
La pediatria dell’Ospedale di Potenza è il fiore all’occhiello di una medicina avanzata che ha come obiettivo i bambini, la loro salute, la loro presenza nella società. E questo rappresenta anzitutto non solo un traguardo scientifico rilevante, quanto un salto di qualità dal punto di vista della organizzazione ospedaliera al servizio delle aree meridionali, ma non solo.
Oltretutto una struttura, della quale si avvertiva il bisogno in Basilicata, riuscita a far crescere la mobilità dalle regioni vicine grazie al suo elevato livello di qualificazione scientifica.
Non è senza significato il sensibile aumento di ricoveri in Day Hospital e delle visite ambulatoriali (circa 9000 nel 2014 contro le 1400 del 2010) che consente di affrontare molte problematiche poste dai genitori dei bambini affetti da varie patologie.
“Non può sfuggire un altro dato, particolarmente significativo: sono stati creati i presupposti per il centro di riferimento per lo studio delle malformazioni congenite, grazie a un team di specialisti, ginecologi, chirurghi e cardiologi dell’Ospedale Pediatrico Bambin Gesù” commenta il Garante con soddisfazione.
I numeri del resto parlano chiaro: dai 116 interventi chirurgici del 2012 si è passati ai 276 del 2014, mentre le Consulenze di Pronto soccorso che erano 2953 nel 2012 hanno raggiunto il livello di 3963 nel 2014.
Queste mete conquistate dalla struttura diretta dal dottor Salata sono certamente degne di apprezzamento: oltretutto risulta sconfitta quella immagine della Basilicata condannata a essere eterna periferia della scienza e in particolare di quella medica. Siamo in presenza di un positivo cambiamento di rotta che non può arrestarsi.