Si è tenuta ieri sera a Potenza, nel ridotto del teatro Francesco Stabile, la conferenza stampa di presentazione della rassegna internazionale di arte urbana e arte performativa nei paesaggi urbani Festival Città delle 100 Scale che interesserà, oltre al capoluogo di regione, anche la città di Matera.
Dal 16 settembre al 14 dicembre si alterneranno spettacoli di danza e teatro contemporaneo, performance, masterclass, seminari e molto altro ancora.
Il festival, ideato, curato e diretto da Giuseppe Biscaglia e Francesco Scaringi dell’Associazione Basilicata 1799, è promosso e patrocinato da diversi partner istituzionali e non tra cui la Fondazione Matera-Basilicata 2019, Università degli Studi della Basilicata, Apt , Soprintendenza Bsae, Lucana Film Commission e Regione Basilicata.
«È l’unico festival multidisciplinare del Mezzogiorno ed ha ottenuto il riconoscimento ministeriale – spiegano i due direttori – e la Regione Basilicata, da quest’anno, ha varato una legge regionale sullo spettacolo dal vivo. Saranno proposte 6 anteprime nazionali e parteciperanno 5 compagnie straniere».
Parola chiave della nuova edizione è Pre(x)arietà, gioco di parole che rimanda all’essenza della precarietà: la provvisorietà.
L’appuntamento inaugurale è doppio: il 16 settembre a Matera, dove a Palazzo Lanfranchi dalle ore 20.30 si esibiranno i ballerini internazionali Lali Ayguadé e Nicolas Ricchini, Physical Momentum Project Scenic con Hector Plaza e Francisco Lopez Juan, Ayala Frenkel e Gil Kerer; a Potenza, invece, la prima performance sarà il 17 settembre alle ore 20.30 al teatro Stabile con la compagnia spagnola La veronal su una coreografia di Marcos Morau, costruita appositamente per il festival.
Abbiamo chiesto a Francesco Scaringi alcune curiosità.
C’è stata, tanti anni fa, un’esigenza che vi ha spinti a creare un festival?
Come Associazione Basilicata 1799 abbiamo fatto varie sperimentazioni, siamo partiti dalla filosofia, poi abbiamo incontrato l’architettura, poi abbiamo incontrato l’arte. La nostra prospettiva era di avere un rapporto con la città contemporanea. Per noi la città diventava il luogo un po’ metaforico in cui si potesse elaborare la contemporaneità, la modernità. Questo ci ha portato a voler sintetizzare tutte queste cose in un percorso unitario e abbiamo pensato al Festival Città delle 100 scale.
Qual è l’origine del nome Città delle 100 Scale?
Questo nome perché Potenza è una città che si sviluppa in montagna, quindi abbiamo voluto scegliere un nome che desse spessore anche immaginativo, fantastico alla città, attraverso un elemento che la caratterizzasse, appunto quello delle scale, essendo una città che si sviluppa in verticale.
Come hanno accolto l’invito al Festival le compagnie partecipanti?
Abbiamo avuto grande entusiasmo dalle compagnie partecipanti perché avvertono in qualche modo un contatto molto più ristretto, molto più vicino e apprezzano comunque sempre la qualità del progetto che è fondamentale e la nostra capacità di accoglienza .
Sono intervenuti all’evento il presidente del Consiglio della Regione Basilicata Piero Lacorazza , l’assessore alla cultura del Comune di Potenza Annalisa Percoco, la dirigente dell’Ufficio Sistemi culturali e Turistici della Regione Patrizia Minardi, Paride Leporace , direttore della Lucana Film Commission e Marta Ragozzino, responsabile della Soprintendenza per i beni storici, artistici ed etnoantropologici della Basilicata.