Ad annunciarlo il sindaco di Potenza, Dario De Luca, che questa mattina si è recato all’ospedale San Carlo dove sono ricoverate le altre persone rimaste ferite durante l’incidente di ieri.
Dei sei feriti, gravi le condizioni di un bambino di 5 anni, ricoverato in Terapia Intensiva, che è stato colpito ieri all’addome e alla testa dalle schegge del fucile esploso. E di un trentenne, fuori pericolo di vita, a cui è stato amputato l’avambraccio sinistro. Del bambino, i medici del San Carlo, dichiarano la prognosi riservata.
“Quanto accaduto ieri sera a Dragonara è terribile – ha dichiarato il primo cittadino di Potenza – morire durante un momento di festa è una disgrazia davvero incomprensibile”.
De Luca ha dichiarato che proclamerà il lutto cittadino per il giorno dei funerali delle due vittime.
Intanto il pm di Potenza, Santoro, sta indagando sul caso. I capi di accusa sono omicidio colposo e lesioni.
Il direttore sanitario dell’Azienda ospedaliera potentina, Picerno, non si sbilancia sulle condizioni del bambino ricoverato. “La prognosi resta riservata – ha dichiarato Picerno – il bambino ha subito un trauma cranico e un trauma addominale. I nostri medici stanno facendo tutto il possibile”, ha concluso il direttore.
La notizia di cronaca è intanto rimbalzata su tutti i media nazionali. Una notizia che ha sconvolto la piccola comunità di contrada Dragonara, dove ieri sera si stava tenendo la rappresentazione in costume, e tutta la città di Potenza.
Agostino Tarullo, 55 anni, e Donato Gianfredi, 56 anni, erano molto conosciuti e ben voluti a Potenza soprattutto per il loro impegno nel sociale e nelle rappresentazioni culturali.
Tarullo e Gianfredi, lo ricordiamo, facevano parte anche dei “Portatori della iacchera” durante la sfilata dei Turchi, la parata storica che si svolge a Potenza per festeggiare il patrono San Gerardo. Tarrullo era colui il quale accendeva la “iacchera” in piazza Sedile. Entrambi erano esperti di questo tipo di manifestazioni e soprattutto nell’utilizzo di armi da scena, che tante volte avevano utilizzato durante le loro dimostrazioni.
Una tragedia quindi che va legata solo al destino, anche se a chiarirne la dinamica sarà l’esito delle indagini della magistratura.