Lo confermano i suoi legali, gli avvocati Giuseppe Labriola e Gennaro Lavitola, subito dopo l’udienza, durata poco meno di due ore.
Don Antonio Calderaro è ritenuto responsabile di aver adescato un minorenne di Nova Siri attraverso social network e avrebbe avuto con lui rapporti sessuali. Tra gli elementi in possesso degli investigatori che hanno portato la Procura di Potenza ad emettere provvedimenti restrittivi nei suoi confronti anche i tabulati telefonici che avrebbero confermato i contatti avuti con il minore e le dichiarazioni di quest’ultimo..
I legali del parroco della chiesa di San Giuseppe di Rivello al momento non hanno fatto alcuna richiesta in attesa di ulteriori sviluppi delle indagini che potrebbero chiarire il ruolo che il proprio assistito avrebbe avuto nella vicenda.
Vicenda nella quale sono coinvolte altre due persone, accusate anch’esse di aver avuto rapporti sessuali con lo stesso minore. Saranno interrogate nelle prossime ore.
Come si ricorderà, appena avuta la notizia dell’arresto di don Antonio Calderaro, il vescovo di Tursi e Lagonegro, Mons. Nolè, ne dispose la sospensione “a divinis”, affidando ad un legale il compito di tutelare in tutte le sedi l’immagine della diocesi.