Venerdì 1 gennaio 2021 – Carissimi giovani, ancora con Papa Francesco vi dico: “non lasciatevi rubare la vita. Non lasciatevi rubare i sogni. Non smettete di sognare”. Vorrei condividere tanto tempo con voi, soprattutto per ascoltarvi, scoprire i vostri desideri, le vostre attese. Mi piacerebbe confrontarmi con voi. Io ci sono. Se mi incontrate per strada e desiderate parlarmi, avvicinatevi. Se volete venire a trovarmi, sapete dove abito. Non ho ricette da offrirvi. Se me lo chiederete, di certo, potrò raccontarvi perché sono contento e chi mi fa felice: Gesù!“
Così scrive nella lettera i giovani mons. Caiazzo, Vescovo di Matera.
“Questo tempo così lungo, di pandemia, – prosegue mons. Caiazzo – ci ha fatto capire che dobbiamo lavorare per una società completamente nuova. Ho imparato anche nella preghiera a non dire al Signore: “Aiutami a cambiare il mondo”!, bensì: “Signore, cambia me, perché io sia di aiuto al mondo”!
Impariamo a guardare la grotta di Betlemme con l’occhio di chi si stupisce di fronte al dono della vita. Contempliamo Dio che, pur di stare con noi ed aiutarci a respirare a pieni polmoni, ha deciso di seguire il corso naturale della vita: dal concepimento alla crescita nel grembo di una donna (Maria), dal parto alla crescita graduale “in sapienza, età e grazia”.
Nel presepe c’è la nostra storia, quella di ogni famiglia che vive precarietà, difficoltà, emarginazione, sofferenza ma anche la ricchezza della luce divina. Luce che inonda sia i pastori che vivevano ai margini della società, sia i re magi, persone notabili, conoscitori dell’astronomia e intellettuali.
Com’è tradizione nella Chiesa, io terrò esposto il presepe fino al 02 febbraio, giorno della presentazione di Gesù al Tempio(Candelora). Se vi va, possiamo contemplarlo insieme e fare le nostre riflessioni.
Un’ultima cosa. Ho pensato di inviarvi, mensilmente, un breve pensiero. Potrete leggerlo ma anche cestinarlo. Sto riflettendo sulle modalità insieme all’equipe della Pastorale Giovanile diocesana e a quella Universitaria.
Infine gli auguri: non vi auguro che quest’anno sia migliore di quello appena terminato. Non vi auguro di trovare una “sistemazione”. Non vi auguro di essere promossi. Non vi auguro di incontrare l’amore… Auguri in sé importanti ma …. vi auguro di dare senso alla vostra vita, di riempire i vuoti attorno a voi e forse anche in voi. Vi auguro, con S. Giovanni Paolo II, “prendete la vostra vita in mano e fatene un capolavoro”.
Concludo con le parole di due bravi giovani siciliani che in questo tempo di pandemia ci hanno accompagnato con i loro divertenti videomessaggi. Nell’ultimo, pensando al 2021, alla fine dicono: “Noi possiamo recuperare se non dimentichiamo ciò che c’è mancato. Se non dimenticherai che l’abbraccio di tuo padre non è scontato, che le risate con i tuoi amici non sono ovvie, se non dimenticherai che conoscere una persona nuova o fare un viaggio ti può cambiare la vita. Tu potrai recuperare se quando tutto sarà normale quella normalità la combatterai e tornerai a stupirti di tutto quello che ci capita intorno. Forse allora, soltanto allora, anche il 2020 sarà servito a qualcosa”.
✠Don Pino“