Confronto Eni sindacati sulla situazione occupazionale in val d’Agri, derivante dall’attività estrattiva.
Se n’è parlato in un incontro nella sede di Confindustria a Potenza, nel corso del quale Eni ha confermato il proprio impegno a mantenere gli attuali livelli occupazionali che potrebbero avere un ulteriore incremento nel momento in cui, sulla base dell’accordo sottoscritto nel 1998, sarà autorizzato l’incremento della produzione fino a 104mila barili al giorno.
In attesa che questo avvenga, i rappresentanti sindacali di Cgil Cisl Uil hanno chiesto ad Eni che si continui a favorire l’utilizzo della manodopera lucana negli appalti relativi al settore oil&gas.
I rappresentanti della multinazionale presenti all’incontro hanno confermato, come dicevamo, tale impegno, pur nell’autonomia delle aziende che partecipano alle gare, nel rispetto del contratto di sito, firmato tra la Regione Basilicata, Eni e organizzazioni sindacali, il 5 ottobre 2012.
Che la situazione occupazionale in Val d’Agri non sia del tutto tranquilla è confermato dalla situazione dei 100 dipendenti dell’associazione temporanea d’imprese Rina-Sis, a rischio licenziamento in seguito al cambio d’appalto.
Il confronto tra Eni e sindacati intanto continua: un altro incontro è previsto entro la fine di aprile per discutere di un cambio d’appalto relativo alla fornitura di prodotti chimici.