Erano in tanti ieri sera all’apertura ufficiale della Cattedrale di Matera, chiusa da dieci anni e restituita al suo antico splendore, grazie ad interventi di restauro che non hanno stravolto la sua struttura originaria, come ha dichiarato Andrea Giannantoni, ingegnere e progettista strutturale.
Gli interventi hanno interessato, il primo il rifacimento dei tetti, il consolidamento delel volte, il restauro di intonaci e stucchi interni il rifacimento degli impianti. Il secondo intervento ha consentit, fra l’altro, di restaurare l’organo degli anni 50, i paramenti esterni del tiburio e dei transetti e la cappella del sacramento. Tutti lavori effettuati da una ditta lucana.
Sul significato della riapertura della Cattedrale di Matera (intitolata alla Madonna della Bruna e a Sant’Eustacchio), si è soffermato il Presidente della Giunta regionale, Marcello Pittella: ” “C’è stato un impegno della Regione Basilicata che non finirà. Stiamo già vedendo di individuare le risorse per il campanile e per restituire alla comunità questa grandiosa opera nella sua interezza. E con il ministro ai Beni culturali, Dario Franceschini – ha precisato Pittella – stiamo provando a immaginare un intervento straordinario per poter completare tutto quello che resta da fare. La Regione Basilicata continuerà a fare la sua parte per Matera e per l’intera comunità lucana”.
“La comunità materana da oggi torna nel grembo di Maria”, ha detto da parte sua il sindaco di Matera, Raffaello De Ruggieri, facendo riferimento alla Cattedrale che per mons. Ligorio, tornato per l’occasione nella Città dei Sassi, è segnoo della comunità cristiana.
Alla cerimonia di apertura della Cattedrale è intervenuto anche l’architetto Amerigo Restucci, che ha dichiarato: “Le cose restaurate con perizia, rendono fiera una città: ed è il caso di Matera”.
La riapertura al culto della Cattedrale avverrà il 5 marzo prossimo, con l’intervento del Segretario di Stato del Vaticano, Pietro Parolin, che aprirà la Porta Santa.