Alle schermaglie eravano stati abituati dalle immagini non certo edificanti di turbolente sedute di Camera e Senato.
Quelle proposte dai Tg regionali sull’ultima seduta del consiglio regionale di Basilicato non sono da meno. L’esternazione del vice presidente del consiglio, Francesco Mollica, nei confronti del presidente Lacorazza, e il tentativo, mal riuscito, del consigliere Vito Santarsiero di fare da paciere sono oggetto di commenti ed anche di qualche comprensibile e giustificabile pezzo satirico. Quest’ultimo molto apprezzato.
Per il presidente del Consiglio, Piero Lacorazza quanto accaduto “non è una bella pagina della storia del Consiglio regionale. Quanto è accaduto in aula – afferma – non è in alcun modo giustificabile per una istituzione democratica, e credo che il caso debba essere oggetto di una approfondita riflessione da parte dell’Ufficio di Presidenza e della Conferenza dei capigruppo, anche per ciò che attiene alla regolamentazione dei lavori dell’Assemblea.
Non è il caso di sottolineare aspetti personali, che pure afferiscono alla sfera politico–istituzionale. Mi limito – prosegue Lacorazza – a sottolineare che nella registrazione che ha fatto il giro del web, diventando virale, andrebbe inserita anche la parte successiva con le scuse che il consigliere Mollica ha formalmente fatto prima di lasciare l’Aula. Alla comunità regionale, rimasta certamente colpita dalle immagini diffuse in televisione, non posso che rinnovare le scuse del Consiglio regionale per lo spettacolo che è stato offerto, insieme all’impegno perché episodi simili non si ripetano”.
Fin qui la nota del presidente Lacorazza, dalla quale emerge il disappunto, è inutile nasconderlo, per quanto accaduto. Nè le scuse del consigliere Mollica sembrano possano stemperare il clima teso che si è creato.
Non sappiamo se tutto ciò sia causato da scadenze importanti in tema di “organigrammi” ai vertici istituzionali o dalle ultime decisioni adottate dal consiglio regionale per la sanità lucana. Certo è che non è stato un bel spettacolo. I moralisti di turno probabilmente non hanno condiviso la decisione di rendere pubbliche le immagini di quanto accaduto. Non farlo avrebbe significato mancanza di rispetto nei confronti dell’opinione pubblica.