“Il Consiglio regionale della Basilicata ha deciso di querelare tutti quelli che hanno scritto o detto corbellerie relativamente al nostro operato. La Regione Basilicata non è lo zimbello di nessuno”.
Così Franco Mollica, presidente del Consiglio regionale della Basilicata, riferendosi all’accusa che il giornalista Mario Giordano ha fatto alla Regione Basilicata in un video pubblicato il 30 giugno sulla pagina Facebook “Sanguisughe“.
Giordano, nel video (di cui una parte vi riproponiamo nella successiva intervista), parla di un blitz notturno del Consiglio regionale della Basilicata con il quale, apportando delle modifiche allo Statuto, si sarebbe ridato il privilegio del vitalizio ai consiglieri della legislatura precedente che non erano riusciti a versare contributi per più di 30 mesi, e quindi non ne avevano diritto.
Ecco quanto ha dichiarato sull’accaduto il presidente Mollica
Di seguito il comunicato stampa del presidente Mollica
(ACR) – “Non è vero che il Consiglio regionale ha deciso di assegnare nuovi vitalizi ai consiglieri della nona legislatura. Questa facoltà era già prevista dalla legge n. 38/2002, il Consiglio è intervenuto solo per precisare che i consiglieri con almeno 30 mesi di contribuzione che intendono effettuare i versamenti volontari necessari per la maturazione del diritto all’assegno vitalizio devono farlo entro 90 giorni, mentre prima non era previsto un tempo entro il quale esercitare questa scelta. Quindi si tratta di una norma più stringente. Inoltre non è vero che ci saranno nuovi costi per la Regione, essendo stata prevista una clausola di invarianza finanziaria. E’ bene ribadire che la Regione Basilicata, in linea con il decreto Monti, ha abolito i vitalizi a partire dalla decima legislatura, e non li ha in nessun modo reintrodotti”. E’ quanto afferma il presidente del Consiglio regionale Francesco Mollica riguardo alle modifiche approvate dal Consiglio regionale alla legge regionale n. 38/2002.
Quanto allo Statuto della Regione, Mollica precisa inoltre che “con le modifiche approvate l’Aula è intervenuta solo per colmare un vuoto normativo, prevedendo che in caso di scioglimento del Consiglio regionale per impedimento permanente, morte o dimissioni volontarie del presidente della Giunta le sue funzioni vengono affidate al vice presidente e si prevede l’indizione delle nuove elezioni entro tre mesi. Del resto questa formulazione è prevista anche negli Statuti di altre Regioni. Non vengono modificate le funzioni dell’Assemblea, che nel periodo di prorogatio potrà occuparsi solo di ordinaria amministrazione e degli atti indifferibili ed urgenti, così come era già previsto. Non sono previsti nuovi oneri per la Regione e non saranno prorogate le indennità, che in tutte le assemblee elettive vengono assegnate fino alla proclamazione dei nuovi eletti”.
“Le interpretazioni circolate in queste ore sulle due norme approvate dal Consiglio regionale – conclude Mollica – sono in molti casi strumentali e prive di fondamento. Spiace che la dialettica politica e i giudizi di alcuni osservatori vengano condizionati da evidenti pregiudizi, che non aiutano a capire il reale significato delle scelte adottate dal Consiglio regionale”.