Martedì 4 ottobre 2022 – La LPC SCARL – Pagani, Cuozzo, Lux Impianti – azienda che opera nell’indotto ENI di Viggiano a partire da marzo 2022 a seguito del subentro nell’appalto delle attività di manutenzione elettro strumentale, continua nella propria posizione belligerante che si traduce nelle mancate relazioni sindacali, da sempre, e oggi accentuata dal licenziamento di una mamma, donna, lavoratrice che da venti anni svolge con abnegazione e con professionalità le attività a lei assegnate.
“Un licenziamento – afferma in una nota congiunta di Fim, Fiom, Uim – assurdo, indecoroso, ingiusto e creato ad hoc per completare il percorso di mobbing messo in campo nei confronti di Maria Carmela, vittima sacrificale di una assurda e finta esternalizzazione decisa dalla LPC per creare appunto il presupposto al suo licenziamento.
Non hanno avuto nemmeno rispetto dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro, chiamato in causa proprio dalla LPC attraverso il tentativo di conciliazione avviato qualche giorno fa, tentativo non espletato visto che la LPC non ha perso tempo, o non desiderava perdere tempo relativamente alla convocazione dell’Ispettorato Nazionale del Lavoro; anzi – si afferma nella nota – bisognava denigrare Maria Carmela anche nel giorno in cui l’azienda ha consegnato e abilitato il badge a tutti i lavoratori, tranne ovviamente a lei.
È lontano il tempo in cui il responsabile dalla Lux, presso Confindustria Basilicata, denunciava alcune anomalie nei cambi di appalto. Sono davvero lontani quei momenti, visto che da allora la Lux ha visto accrescere i propri appalti all’interno del Centro Oli di Viggiano. Coincidenze forse…
I lavoratori della LPC da ieri sono in sciopero ed in presidio permanente; presidio che nel pomeriggio di ieri si è spostato presso la sede dell’Eni di Viggiano (il Convento) al fine di rappresentare all’Ingegner Lopomo, Responsabile del DIME, l’ingiusto licenziamento di Maria Carmela.
Dopo aver aspettato circa sei ore, fiduciosi di essere almeno ascoltati, il lucano Lopomo “intercettato” nei parcheggi ha liquidato il tutto affermando che ENI non garantisce in nessun modo i lavoratori di Viggiano.
Beh nessuna novità o sorpresa per quanto ci riguarda visto che ENI ha compreso bene che la Basilicata è stata ed è terra di conquista e sfruttamento.
Il resto, ovvero il rispetto delle comunità, delle regole, del Patto di Sito, sono per costoro -denuncia Galgano – un di cui o meglio utilizzati da costoro per fare ed ottenere, semmai più velocemente, autorizzazioni regionali o comunali con lo spettro del ricatto dei livelli occupazionali.
Molte volte le gocce fanno traboccare il vaso: è il momento di farsi sentire e bloccare “questi nobili signori” che hanno dimenticato forse che la Basilicata e le sue risorse sono dei lucani.
Domani si terrà davanti al Centro Oli di Viggiano uno sciopero con assemblea permanente, articolato come di seguito, davanti lo stesso di tutti i lavoratori dell’Indotto ENI di Viggiano che manifesteranno non solo la solidarietà a Maria Carmela ma anche il proprio dissenso nei confronti di una politica industriale che ha come unico elemento fondante il conto economico: i soldi”.
Sciopero domani, 5 ottobre, lavoratori dell’Indotto ENI di Viggiano
1° turno e centrale dalle ore 10.00 alle ore 14.00
2° turno dalle ore 14.00 alle ore 18.00
3° turno dalle ore 2.00 alle ore 6.00 di giovedì 6 ottobre