La sezione del PD di Melfi “Antonio Luongo” continua a vigilare sull’Ospedale di Melfi e sul Punto Nascita, fiore all’occhiello dell’intera area e della regione Basilicata.
Il livello di attenzione resta dunque alto: il Punto Nascita costituisce infatti un presidio di fondamentale importanza, oggi ammodernato grazie a lavori di ristrutturazione che lo hanno reso un reparto di ultima generazione, nonché all’assunzione di nuovo personale medico e sanitario che sta garantendo qualità ed efficienza.
Dal 2018 il Punto Nascita di Melfi ha registrato un aumento dei parti (384), dopo un sensibile calo avvenuto negli anni precedenti, con il minimo di 366 parti nel 2017.
Questa inversione di tendenza, per quanto positiva e unica in Basilicata, non è sufficiente rispetto ai parametri nazionali approvati dal Governo nel 2010 che tendono a razionalizzare ed eliminare i punti nascita minori, cioè quelli sotto i 500 parti.
In questi anni l’azione del PD, sostenuta dall’allora governo di centrosinistra guidato da Marcello Pittella, ha impedito che il Punto Nascita di Melfi venisse chiuso, mettendo in campo una serie di iniziative e interventi che ne hanno preservato la struttura.
Il PD di Melfi apprende la risposta dell’assessore regionale alla Salute e politiche sociali, Rocco Leone, secondo cui “il competente dipartimento regionale ha avviato interlocuzioni con il Ministero della Salute per rendere pienamente operativa la struttura”.
Gli sforzi compiuti in questi anni non possono essere considerati vani.
Per questo, il capogruppo PD Rino Gubelli ha chiesto nell’immediato la convocazione della Commissione Salute e Politiche Sociali presieduta dal consigliere comunale Carmine Flammia e, allo stesso tempo, la disponibilità per un’audizione dell’assessore regionale Leone sul tema dell’ospedale.
L’obiettivo è di rilanciare la discussione e ribadire fermamente che il Punto Nascita di Melfi è una battaglia che riguarda l’intera comunità.
Una battaglia in cui il PD si è sempre distinto andando contro notizie infondate o slogan propagandistici, ma rispondendo con azioni concrete e incisive che hanno permesso, sino a oggi, il mantenimento del presidio.