Si è conclusa a Potenza la seconda edizione di Vinilyca: una sette giorni di eventi, alternati in agenda dal 16 al 25 novembre, tutti all’insegna della musica in vinile, dell’arte e della letteratura di genere, a cura dell’associazione culturale SonoricaMente. Non un semplice evento, ma una vera e propria kermesse in cui il vinile è stato il leitmotiv dell’intero progetto fatto di narrazioni, presentazioni di libri, improvvisazioni musicali, di socialità e di interazione, anche emozionale oltre che musicale.
Vinilyca è nata da un’idea di Rocco Pesarini – presidente dell’associazione SonoricaMente – che insieme a “un manipolo di amici” ha proposto alcuni giorni in cui accantonare la musica liquida, l’ascolto in streaming, i lettori Mp3 e YouTube per ascoltare in modo collettivo il caro vecchio disco in vinile. Il tutto celebrato in tono scanzonato e in luoghi volutamente ridotti per poter meglio percepire un’atmosfera intima e accogliente (la Mondadori Bookstore, Kikipedia, il Pretoria Caffè, Firefly Audio Music Shop, la Cantina Sciacquariedd’).
«Sono state giornate piene di risate, emozioni, contenuti, idee da potenziare e tanti collaboratori che – ha affermato Pesarini – formano ormai un perfetto circolo di amici e che si sostanzia nel suo farsi collettività, comunità: il progetto non esisterebbe se non fosse stato animato da passione, creatività e partecipazione attiva».
«Tutti coloro che sono intervenuti sono rimasti affascinati dall’iniziativa e dal variegato programma. Non parlo solo del favore e del consenso da parte della gente, ma anche di coloro che vi hanno partecipato dall’interno, che hanno suonato, hanno scritto, raccontato, di tutti coloro che hanno collaborato. E tutto ciò – ha aggiunto – ci incoraggia a continuare su questa strada ed è la testimonianza che Potenza è un buon contenitore di idee e di artisti con grandissime potenzialità che meritano di essere valorizzati al meglio».
«Un’edizione riuscitissima, ben oltre le aspettative, che ci ha caricati ancora di più di entusiasmo e di voglia di fare – ha concluso il presidente dell’associazione SonoricaMente – e che ci incentiva a proseguire su questa strada facendo sempre meglio e ampliando i contenuti culturali, la qualità degli eventi, l’attenzione verso gli artisti e verso la città. Per questa e tante altre ragioni, rinvio l’appuntamento al prossimo anno per un’edizione, se possibile, ancora più bella. Vinilyca 2018 ha chiuso i battenti…ma che il vinile continui a suonare!».
Si è rivelata, dunque, un’agenda piena di appuntamenti ai quali hanno preso parte professionisti, semplici amatori e curiosi del vinile: Rosario Ciufo, Marisa Santopietro (MSD Design), Enzo Carnevale (Associazione Rock in Melfi), Marisa Toscano, Pippo Basile – questi i nomi di chi ha materialmente e artisticamente contribuito alla mostra interamente dedicata alle copertine dei vinili, alle esposizioni pittoriche e di design d’arredo dal fascino retrò. Antonio Nicola Bruno, Renato Pezzano, Davide Martino e Lino Schiavone – i nomi dei consumati strimpellatori di corde. Le penne eccezionali ed esperte sono state, invece, quelle di Sergio Ragone, Gianfranco Blasi, Arsenio D’amato, Leonardo Pisani, Edoardo Angrisani. Ma anche quelle di Andrea Galgano, Giampiero D’Ecclesiis, Carmen Cangi, Katia De Frenza, Afra Pace. Tutti hanno legato intimamente i loro racconti e i loro ricordi ai vinili, perché non vi è macchina del tempo più bella di un disco in vinile. Altri personaggi hanno preso parte alla kermesse come l’attore teatrale Pino Quartana, lo scrittore Gaetano Cappelli, il musicista Rosario Claps, l’attore comico Tonino Centola. Altra importante novità dell’edizione 2018, è stata la presentazione ufficiale del “Beatles Fan Club”, per proporre iniziative di intrattenimento dedicate agli appassionati degli scarafaggi di Liverpool.
Vinilyca è stata un’ode a tutto questo. Il suo scopo principale, quello di diffondere e condividere un amore, una passione, in ogni sfumatura possibile dell’arte. E, soprattutto, è la rivincita della “pizza nera” – del vinile – che gode ormai da qualche anno di una nuova rinascita. Già, perché il vinile non è solo un oggetto vintage, memoria nostalgica dei bei tempi andati, malinconia di tempi mai vissuti, ma è un oggetto che vive di vita propria. Perché il vinile è uno stile di vita.
Afra Pace