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Attualità

Non speculate sugli operai: le ragioni del mio NO allo sciopero di USB

USB - Ufficio Stampa Basilicata 12 Luglio 2018
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Da ieri il comunicato di USB Unione Sindacale di Base ha scosso a livello mediatico il mondo operaio e non solo.

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Mi sento di dover dire la mia per qualche motivo:

1– alcuni dei membri della mia famiglia lavorano in fabbrica;

2– mi reputo per ideologia vicino al mondo operaio e dei più deboli;

3– mi piace la Juve.

Ci tengo, in primis, a dire che quello che ho letto ieri nei commenti agli articoli che riportavano dello sciopero proclamato da USB alla Fca di Melfi, mi ha lasciato di stucco. Roba del tipo “non avete mai voglia di lavorare” “andate a lavorare che dovete pagarci Ronaldo” “speriamo che vi licenziano tutti”.

Parole da medioevo, qualcosa di davvero poco umano e poco delicato. Il lavoro è il perno delle nostre società e augurare a chiunque di perderlo o addirittura affermare che gli operai cazzeggiano mi fa imbestialire.

Io penso che gli operai della FCA di Melfi, nella nostra Basilicata, hanno tutto il diritto di scendere in piazza ma devono stare attenti: devono indirizzare il loro dissenso non verso la società Juventus, ma verso le politiche aziendali messi in campo da Marchionne. È sacrosanto manifestare per i rinnovi dei contratti, contro gli esuberi e la cassa integrazione. È importantissimo che si scioperi per la fine della produzione della Punto, che non sarà sostituita da nessun nuovo modello. Penso che sia anche giustissimo protestare per la strada della morte “Potenza-Melfi”, per il livello dei salari e l’equità tra uomo e donna, oltre che per i ritmi e le ore di lavoro che in tutto il mondo si stanno riducendo.

Tutti noi dovremmo protestare per le vergognose cifre che girano intorno al calcio e per le paghe sproporzionate percepite dai calciatori, ma questo business abbiamo contribuito anche noi a farlo crescere senza neppure volerlo. Comprano una maglietta, abbonandoci alle pay tv, seguendo i calciatori sui social e tanto altro ancora.

Lo ribadisco, sono con gli operai. Sempre.

Si deve stare attenti però a non confondere Fca e Juventus.  È vero, sia Fca che Juve fanno parte di Exor S.p.A. la prima società in Italia per fatturato e la 20° al mondo.  È azionista di maggioranza assoluta della Juventus con il 63,77% delle azioni e azionista di maggioranza relativa di Fca con il 29,18% di azioni.

È quotata alla Borsa di Milano ed ha sede a Torino, ma è presente anche a New York e Hong Kong. La differenza però è che le attività di Exor spaziano in diversi settori e in diversi mercati (Europa, Stati Uniti, economie emergenti come Cina e India).

Oltre a FCA e Juve, i principali investimenti di EXOR includono anche CNH Industrial, la quarta società più grande al mondo nei capital good, Ferrari, GEDI (il gruppo editoriale di Repubblica, Espresso, ecc). Attraverso la holding lussemburghese Exor S.A. ha inoltre diverse partecipazioni internazionali tra le quali spicca quella del The Economist.

Sicuramente, quindi, il denaro utilizzato per CR7 viene dalla mamma di Juve ed Fca, ma non per questo sono stati sottratti soldi agli operai o ancora peggio non è vero che gli operai lavorano per pagare l’ex Real Madrid.

Se sono stato dalla parte di USB dopo il terribile omicidio del bracciante Soumalya Sacko, oggi non posso appoggiare questa causa figlia soltanto della ricerca di clamore mediatico.

Intanto i sindacati più rappresentativi in Fca a Melfi fanno sapere che che USB non esprime nessuna rappresentanza sindacale all’interno dello stabilimento lucano.

C’è una questione che anche andrebbe analizzata: cosa può portare l’operazione Ronaldo al mondo Exor? Il Sole 24 ore di oggi riporta un’analisi dell’Apex Marketing Group, pubblicata da Bloomberg: “l’esposizione mediatica data dall’acquisto di Ronaldo può far lievitare gli accordi pubblicitari di Fiat Chrysler Automobiles NV (gruppo che detiene il marchio Jeep) a circa 50 milioni di euro annui, qualora i bianconeri dovessero riuscire a raggiungere la finale di Champions League. Più del doppio rispetto a quanto investito per far apparire il proprio marchio sulle magliette della Juventus.”

Lascio i business plan a chi ha più competenza, ma credo che la Juve non ha comprato solo un giocatore di calcio: ha realizzato una operazione finanziaria che può portare benefici un po’ a tutti.

La classe operaia è il fulcro della nostra nazione: producono con sudore, sacrifici e disagi di vario tipo che li rende la spina dorsale dell’Italia.  Grazie a loro siamo la settima potenza economica mondiale e grazie alle loro produzioni siamo uno dei protagonisti mondiali dell’export, ma non bisogna speculare sugli operai.

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