La vertenza Trotta non sembra affatto conclusa. Almeno a leggere una nota a firma dei responsabili delle segreterie Cisl e Fit Cisl Basilicata all’indomani di un incontro tra il Comune di Potenza, l’Ispettorato del lavoro, Cgil, Uil e la ditta Trotta.
Una riunione che nella nota viene definito “irrituale”, considerando che sulla vertenza è tuttora aperto un tavolo in Prefettura.
E proprio facendo riferimento agli accordi sottoscritti nell’incontro con il Prefetto, la Cisl e la Fit Cisl ritengono che la posizione del sindaco De Luca appare “ambigua”, proprio perchè, “nonostante gli impegni assunti in sede prefettizia, si fa certificare dall’Ispettorato territoriale del lavoro di non avere la capacità e la forza di intervenire sulla ditta Trotta per ripristinare gli accordi di secondo livello disdettati unilateralmente dall’azienda. Si tratta – sostengono i responsabili sindacali Cisl e Fit Cisl – di un modus operandi che mette in risalto tutta la levatura politica e la credibilità istituzionale del primo cittadino.
Una riunione che nella nota viene definito “irrituale”, considerando che sulla vertenza è tuttora aperto un tavolo in Prefettura.
E proprio facendo riferimento agli accordi sottoscritti nell’incontro con il Prefetto, la Cisl e la Fit Cisl ritengono che la posizione del sindaco De Luca appare “ambigua”, proprio perchè, “nonostante gli impegni assunti in sede prefettizia, si fa certificare dall’Ispettorato territoriale del lavoro di non avere la capacità e la forza di intervenire sulla ditta Trotta per ripristinare gli accordi di secondo livello disdettati unilateralmente dall’azienda. Si tratta – sostengono i responsabili sindacali Cisl e Fit Cisl – di un modus operandi che mette in risalto tutta la levatura politica e la credibilità istituzionale del primo cittadino.
In sostanza pare che il Comune di Potenza, che – è bene ricordarlo – in questa vicenda riveste il ruolo di committente unico della ditta Trotta, non possa pretendere dalla stessa l’applicazione delle condizioni contrattuali che ha trovato al momento della presa in carico del servizio di trasporto pubblico del capoluogo. Una posizione – prosegue la nota – che non trova giustificazione alla luce di quanto stabilito dallo stesso Comune nel capitolato d’appalto e nel contratto di servizio dove si dichiara espressamente che “l’ente appaltante può procedere alla risoluzione del contratto per significative violazioni da parte del gestore del contratto nazionale e degli accordi di secondo livello”.
Si deduce, dunque, in punta di diritto, che l’amministrazione comunale ha non solo la capacità giuridica ma anche la forza politica di imporre al gestore del trasporto pubblico urbano il rispetto delle regole.
Si deduce, dunque, in punta di diritto, che l’amministrazione comunale ha non solo la capacità giuridica ma anche la forza politica di imporre al gestore del trasporto pubblico urbano il rispetto delle regole.
È opportuno evidenziare – si afferma ancora nella nota – che all’incontro di ieri ha partecipato anche l’Ispettorato territoriale del lavoro, nella persona della dottoressa Rosa Zoppi. La funzionaria, avendo evidentemente analizzato tutta la documentazione fornita dal Comune di Potenza e dalla ditta Trotta, ha dichiarato di fatto che l’azienda può recedere unilateralmente dalle condizioni definite dal contratto d’appalto senza possibilità di intervento da parte del committente, esprimendo così un autorevole parere, nonostante sia in corso sulla questione un contenzioso giudiziario.
Nel corso della riunione di ieri, stando a quanto si evince dal verbale sottoscritto da tutte le parti, l’azienda ha giustificato il mancato versamento delle quote salariali al fondo di previdenza complementare da quasi due anni con non meglio precisati “problemi di allineamento” tra le varie tipologie di quote e “problemi di comunicazione” tra la ditta e il fondo. Anche su questo punto, riteniamo che la dottoressa Zoppi, quale autorevole espressione dell’Ispettorato, abbia avuto modo, attraverso un’approfondita analisi degli atti documentali, di verificare la questione. In tal caso la Cisl si ritiene confortata da questa verifica e soprattutto dalle dichiarazioni messe a verbale sul fatto che i problemi saranno risolti entro un mese, anche in ragione del fatto che il mancato versamento dei contributi al fondo di previdenza potrebbe configurare un reato grave quale l’appropriazione indebita di una quota del salario dei lavoratori, aspetto quest’ultimo già debitamente esposto all’autorità giudiziaria dalla Cisl.
Alla luce delle novità emerse all’incontro di ieri e delle ondivaghe e contraddittorie posizioni espresse in queste settimane dal sindaco di Potenza, Cisl e Fit Cisl sollecitano il prefetto Giovanna Cagliostro a convocare con la massima urgenza un nuovo incontro, dando così seguito alle consegne definite al tavolo del 28 maggio scorso.