“Uno stupro è un crimine abominevole e credo che il sottolinearlo sia addirittura pleonastico. Vorrei anch’io città più sicure e periferie non abbandonate a se stesse. Di certo non faccio il tifo per criminali e stupratori. E’ necessario dirlo? Lo do per scontato“.
Prendo in prestito – l’autore me lo consentirà – questa frase di Maurizio Bolognetti per qualche riflessione su quanto accaduto a Potenza (extracomunitario che ha tentato di violentare una donna in un portone del centro storico – vedi articolo) ma soprattutto su quanto è accaduto dopo: le reazioni, i commenti, le proteste, le manifestazioni.
Tutto comprensibile ma non tutto giustificabile soprattutto per i toni con i quali il problema è stato affrontato.
Devo essere onesto fino in fondo: se quella donna, alla quale va la mia piena, sincera e incondizionata solidarietà, fosse stata mia moglie probabilmente non scriverei queste cose con la stessa serenità, contraddicendo me stesso nel momento nel quale ho sempre sostenuto che la solidarietà non è una parola vuota ma fatta di azioni, di capacità di accogliere l’altro anche se “ingombrante” o ancor più se “negro”.
Comunque non sarei sceso alle bassezze verbali che ho letto in queste ore che la dicono tutta su cosa rischiamo di creare in una società che purtroppo sta facendo sempre più dell’egoismo (o autodifesa, chiamatelo come volete) il suo valore portante.
Stiamo rischiando di creare una cultura razzista che può divenire l’anticamera della guerra civile. Lo sappiamo tutti. Spero anche i promotori di manifestazioni di protesta i quali fanno bene a chiedere maggiore sicurezza ma attenti ai toni, alle frasi ad effetto che incidono profondamente su un’opinione pubblica giustamente scossa da episodi come quello verificatosi a Potenza.
Opinione pubblica, non solo potentina, che – consentitemelo – non ho registrato altrettanto scossa davanti a casi di violenza che hanno avuto come responsabili italiani, “bianchi” per intenderci. Quando queste violenze gli italiani, “bianchi” per intenderci, hanno perpetrato ai danni di minori disabili, o ancora peggio, a proprie figlie e o a figlie di conviventi. Tanto per citare qualche caso di cronaca. Non ho registrato nè manifestazioni nè fiaccolate. Per fortuna ho registrato la solidarietà e l’impegno di associazioni come “Telefono donna” , alla quale va l’incondizionata gratitudine.
Torno al dopo stupro. Il responsabile va perseguito severamente: dico una cosa ovvia. Ma ritenere che tutti gli extracomunitari siano stupratori e delinquenti non mi sembra giusto. Cavalcare queste tesi, come fanno strumentalmente alcuni partiti a livello nazionale, non aiuta perchè tra costoro ci sono tanti giovani che vorrebbero inserirsi nel nostro paese, semmai essere impegnati in quei lavori che gli italiani non vogliono fare (leggere o sentire che gli extracomunitari rubano lavoro ai nostri giovani è tra le tante baggianate che si dicono senza cognizione di causa). Giovani che rischiano di essere sfruttati o nel peggiore dei casi, assoldati dalla malavita.
Il problema della presenza di extracomunitari va risolto diversamente con il coinvolgimento di tutti, istituzioni in primis. Progetti come quello del Comune di Potenza “Lavoro Utile” che impegnerà 240 migranti va in questa direzione. Temo però che sia una delle poche iniziative del genere.
E concludo. So di fare una proposta che farà arricciare il naso a qualcuno: mi piacerebbe una manifestazione che avesse questo scopo: dare più dignità agli extracomunitari, accelerando le pratiche per il permesso di soggiorno, consentendo loro di poter raggiungere famiglie o amici che si trovano in altre d’Europa; pretendendo dalle cooperative che li accolgono che vengano rispettati i progetti per i quali ricevono finanziamenti, facilitando il loro inserimento nelle nostre comunità.
Tutto questo consentirebbe di isolare ancora di più le “mele marce” che certamente ci sono tra gli extracomunitari e tutelare ancora di più i cittadini, evitando che casi come quello di Potenza si possano ripetere.
Diversamente richiamo soltanto di dare voce a personaggi come l’ex consigliere regionale Antonio Tisci, che scrive “O stai con gli stupratori o stai contro di loro”. Aberrante.