L’allarme giunge dalla dr.ssa Clelia Musto, direttore del Dipartimento Diagnostica di Laboratorio e del Servizio Immuno-Trasfusionale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza.
“Nonostante le sollecitazioni, avvenute anche mediante mezzi di comunicazione, – afferma la dr.ssa Musto in una nota – nella nostra Regione persiste una preoccupante carenza di sangue, conseguente ad una riduzione di donazioni per le motivazioni legate al caldo e alle ferie degli stessi Donatori.
Per tale motivo – precisa la Musto – si sono attivate tutte le misure per la richiesta di supporto a livello nazionale con l’inserimento in bacheca nazionale Sistra della richiesta e telefonate alle strutture trasfusionali vicine alla nostra regione che purtroppo ad oggi non hanno avuto riscontri positivi”.
Per opportuna conoscenza, il Sistra è il nuovo Sistema Informativo dei Servizi Trasfusionali che permette lo scambio dei flussi di informazione tra il Ministero della Salute, le Regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano ed il Centro Nazionale Sangue, favorendo l’interazione tra il livello regionale e nazionale e la registrazione e analisi puntuale dei dati di consumo e produzione di sangue e plasma.
Per la carenza di sangue, la dr.ssa Musto ha rivolto l’invito ai Direttori delle Unità Operative Chirurgiche a prendere preventivamente accordi con il Servizio di Immunoematologia e Trasfusionale prima della programmazione degli interventi, per pazienti di qualsiasi gruppo sanguigno.
Si chiede, inoltre, – prosegue la dr.ssa Musto – la collaborazione di tutti i Dirigenti delle Unità Operative. a richiedere supporto trasfusionale solo in caso di necessità e di attivare tutte le procedure alternative, come riportate nelle linee guida nazionali.
Si raccomandano – conclude la nota del Direttore del Dipartimento Diagnostica di Laboratorio e del Servizio Immuno-Trasfusionale dell’azienda ospedaliera San Carlo di Potenza – le Associazioni di Volontariato AVIS e FIDAS a predisporre raccolte supplementari.
Avis e Fidas, con una nota congiunta della quale parliamo in altra parte del giornale, proprio oggi hanno rivolto un nuovo invito a donare il sangue per far fronte all’emergenza che si registra nella nostra regione.
Invito che rivolgiamo anche attraverso la nostra testata giornalistica.
Ma una domanda dobbiamo porci: come mai la Basilicata che fino a qualche anno fa aveva raggiunto l’autosufficienza al punto da fornire sangue ad altre regioni ora è in emergenza e deve fornirsi di sangue da centri extraregionali?
Come mai l’Avis, associazione che storicamente ha garantito le quantità necessarie di sangue non riesce più a farlo? Come mai si è sensibilmente ridotto il numero di donatori che erano iscritti all’Avis?
Non era mai accaduto che anche in periodi particolari come l’estate, con molti in ferie, ci fosse stata carenza di sangue.
Qualcuno deve pur spiegarcelo, escludendo che all’improvviso la sensibilità dei lucani verso la donazione si sia ridotta.