Un bando molto atteso dalle imprese, che ambisce a dare una boccata di ossigeno soprattutto in questo periodo di crisi e per le famiglie meno abbienti a poter risparmiare e abbattere le proprie bollette di luce e gas.
La partenza del bando non è stata come le aspettative, anzi ha generato sconforto e malcontento tra i cittadini e le imprese per la presentazione delle domande riferite all’avviso pubblico. Il nuovo modello DSU (Dichiarazione Sostitutiva Unica) che modifica la certificazione ISEE indispensabile per la presentazione della domanda non può essere acquisito non prima del 14 gennaio, come è stato riferito dai CAF regionali e locali, perchè non sono ancora stati dotati del nuovo software. Inoltre, per la richiesta è necessario una documentazione obbligatoria extra da reperire, come la relazione bancaria della giacenza media del proprio conto corrente, le copie dei libretti delle auto e conto corrente. Ineccepibile, il criterio per stabilire il reale valore reddituale della famiglia, ma per i cittadini sono ulteriore richieste, file d’attesa e documenti che anziché snellire, appesantiscono e demotivano. A tal punto da rendere vano la potenzialità del bando che tanto la politica vanta come volano per la ripresa delle imprese nel settore dell’edilizia dell’impiantistica e per il risparmio energetico delle famiglie.
Crediamo che sia necessario non solo posticipare la scadenza del bando, ma ovviare alle difficoltà che sono sorte con l’acquisizione del nuovo certificato DSU.
L’avviso pubblico
Fonte: Vicepresidente Associazione Amici dell’Energia, Giulio Ruggieri