Giovedì 18 dicembre 2025 – Servizio Sanitario Regionale e lo stato di attuazione dell’assetto organizzativo dell’ospedale di Lagonegro sono due temi che richiedono un confronto vero, pubblico e partecipato.
A parere della UIL e della UIL FPL, è indispensabile che tali argomenti vengano affrontati attraverso la convocazione di un Consiglio regionale aperto, nel quale siano coinvolte tutte le organizzazioni sindacali del comparto sanità, le rappresentanze dei lavoratori e i territori interessati.
Per questo motivo, la UIL e la UIL FPL chiedono al Presidente del Consiglio Regionale che, immediatamente dopo la pausa natalizia, si apra un confronto strutturato con i sindacati, affinché le criticità del sistema sanitario lucano possano essere rappresentate in modo completo, concreto e responsabile.
Rivolgiamo, inoltre, – affermano Vincenzo Tortorelli Il Segretario Generale UIL Basilicata e il Segretario Generale Regionale UIL FPL Giuseppe Verrastro – un appello diretto al Presidente della Regione Vito Bardi e all’Assessore alla Sanità Cosimo Latronico, affinché si assumano fino in fondo la responsabilità politica e amministrativa di una sanità pubblica che oggi necessita di scelte chiare, coraggiose e non più rinviabili.
Lo ribadiamo da tempo: gli ospedali territoriali devono restare presìdi di cura completi, indispensabili e pienamente operativi. Ospedali a tutti gli effetti, capaci di garantire risposte sanitarie adeguate alle comunità, dentro e fuori i confini regionali, se messi nelle condizioni di funzionare correttamente.

L’esperienza dell’ospedale “San Giovanni di Dio” di Melfi dimostra che questo è possibile. La battaglia condotta dal personale sanitario e dalla comunità locale per trattenere professionalità di alto livello è stata vinta e oggi trova riscontro nei dati ufficiali.
Il Programma Nazionale Esiti di AGENAS colloca infatti l’ospedale di Melfi tra gli ospedali di base più performanti del Mezzogiorno, con risultati significativi in ambito osteomuscolare, nel miglioramento delle prestazioni chirurgiche, nell’appropriatezza delle cure e nella capacità di risposta anche su patologie complesse.
Questi risultati non sono frutto del caso, ma del lavoro quotidiano di medici, infermieri, ostetriche, operatori socio-sanitari, tecnici e personale amministrativo che, nonostante carenze di organico, turni pesanti e risorse spesso insufficienti, garantiscono ogni giorno il diritto alla salute a un bacino vastissimo di cittadine e cittadini.
I dati positivi, tuttavia, non cancellano le criticità strutturali che continuano a gravare sull’ospedale di Melfi: carenza di personale, pressione sui reparti, liste d’attesa e assenza di una programmazione stabile sugli investimenti tecnologici.
Non è un caso che l’ospedale di Melfi registri il numero più basso di infermieri e tecnici dell’intera provincia di Potenza. Alla luce dei risultati AGENAS, appare quindi imprescindibile un intervento immediato per il rafforzamento degli organici.

In questo quadro – proseguono Tortorelli e Verrastro – rientra con forza anche il tema del punto nascita di Melfi, che deve essere potenziato attraverso l’immissione di nuove ostetriche, al fine di garantire un servizio più efficace, sicuro e continuo. La deroga ottenuta è stata un passaggio importante, ma ora non sono più rinviabili interventi rapidi e mirati per invertire la rotta.
Difendere il punto nascita significa tutelare il diritto alla salute delle donne, delle famiglie e dei territori, oltre a contrastare lo spopolamento delle aree interne.
Accanto al rafforzamento dell’offerta esistente, è indispensabile aprire una riflessione seria e prospettica sul futuro delle branche strategiche e sul rilancio dell’alta specialità in Basilicata.
Senza investimenti mirati, il rischio concreto è quello di perdere ulteriori competenze e professionalità, alimentando la mobilità passiva e la fuga dei professionisti verso altre regioni.
Rilanciare l’alta specialità significa – secondo Tortorelli e Verrstro – potenziare gli organici, investire in attrezzature moderne e tecnologicamente avanzate, valorizzare le competenze presenti e creare condizioni attrattive e stabili affinché medici, infermieri e professionisti sanitari scelgano di restare e crescere in Basilicata.
Per la UIL e la UIL FPL, i numeri AGENAS impongono alla Regione una chiara assunzione di responsabilità politica: consolidare i risultati raggiunti con assunzioni stabili, risorse certe, programmazione pluriennale e una reale integrazione tra sanità ospedaliera e territoriale.
La UIL e la UIL FPL hanno partecipato con convinzione all’invito del Consiglio comunale di Pescopagano, dedicato al futuro del territorio e dei servizi essenziali.
È proprio da questi momenti di confronto locale che emerge con forza la necessità di accendere un focus specifico in Consiglio regionale, capace di tenere insieme tutte queste realtà – Melfi, Lagonegro, Pescopagano e gli altri territori – che meritano attenzione, ascolto e risposte concrete.
Presidente Bardi e Assessore Latronico, – concludono Tortorelli e Verrastro – la sanità lucana ha bisogno di scelte che rilanciano e rafforzano il Servizio Sanitario Regionale che per noi significa garantire equità, diritti e futuro alle comunità lucane. Su questo terreno la UIL e la UIL FPL continueranno a esercitare il proprio ruolo di rappresentanza, proposta e responsabilità.
Foto di copertina: ospedale di Lagonegro
