Mercoledì 3 dicembre 2025 – Il gruppo ultras della Curva Destra del Potenza Calcio, noto per la sua passione e dedizione alla squadra, in memoria del caro compagno ultras Antonio Caggianese, deceduto a causa di un incidente sul lavoro accaduto qualche anno fa all’Ageco di Tito, ha devoluto una somma di denaro, per contribuire alla costruzione del monumento ai Caduti sul Lavoro che sarà realizzato a Potenza.
La solidarietà – si precisa in una nota – è stata manifestata soprattutto nei confronti della signora Antonietta, mamma di Antonio, che insieme ad altre quattro donne colpite da medesimo lutto hanno creato il comitato per la realizzazione dell’opera nel piazzale antistante la stazione centrale di Potenza.
Opera che sarà curata dall’artista Pierluigi Lomonte.
Questo gesto di solidarietà e amore voluto da chi non dimentichera’ mai “Tony” è un esempio di come la passione per lo sport e la sensibilità possa unire le persone e creare legami indissolubili.
Il Comitato per la realizzazione del momento alle vittime del lavoro e la comunità tutta ringraziano i ragazzi della Curva Destra per questo nobile gesto e per la loro continua dedizione alla squadra.
Insieme, per sempre.

La proiezione del monumento sul piazzale della stazione centrale a Potenza sarà opera dell’artista Pierluigi Lomonte che così lo descrive:
“Il monumento avrà la forma di una Stele che è uno stile classico di ergere monumenti commemorativi. C’è una contrapposizione tra la parola caduto che richiama l’orizzontalità e la stele con la sua verticalità rimette in piedi. Risorgere, ridare valore e dignità, di vivificare la memoria delle famiglie e della società civile che vive questa tragedia.
L’opera ha più richiami al lavoro, la linea perimetrale della stele si rifà ad una squadra che è un simbolo antico, più attuale invece è la sagoma di un elmetto da cantiere. Ci sono anche due pezzi di ruota dentata che richiamano quella del logo della Repubblica italiana dove per l’appunto del lavoro ne è rappresentante.
Di particolare valore simbolico è quello inclinato colorato di rosso, il colore della vita ma che è profondamente solcato da tagli che a loro volta vogliono essere dei richiami michelangioleschi alle ferite che contempla la Vergine Maria sul corpo del Cristo morto della Pietà della Basilica di San Pietro. Sul fronte ci saranno incise e applicate diverse lettere che apparentemente non formano ad un primo impatto nessuna parola, questo disordine rappresenta la perdita “dell’essenza” del lavoro e dell’essere umano, altrimenti l’amico, la sorella, il padre o la madre di famiglia sarebbero tornati a casa quel giorno.
Anche il disordine crea, ma cosa? confusione, agitazione, scompiglio, caos, disperazione. Ma è finita qua?
Le lettere sono una parabola, il monumento è un invito alla riflessione e come funziona? L’Osservatore è chiamato a farsi coinvolgere, a metterci del suo, a chiedersi ma che c’è scritto? e arrivando a scorgere le tre parole che si possono comporre, che sono Lavoro, Valore, Volare potrà così ridare vita e il senso giusto a questi termini perché ognuno di noi dentro se sa cosa è vero e che alle persone che hanno subito l’ingiustizia di questa tragedia si possono dire solo parole vere. Che il vero significato del lavoro non è morte ma vita.
Che il valore non è quello economico dettato dal mercato dove si fanno le corse al ribasso e il prezzo più alto lo pagano lavoratori… e che prezzo.
Il vero valore è la dignità della persona umana.
Che ci vuole una economia dal volto umano e che faccia la corsa al rialzo della persona dove il lavoro il mezzo per concretizzare la propria dignità per realizzare i sogni e i talenti trovando il proprio posto nella società. E per costruire una civiltà più giusta non è possibile dare un prezzo a chi ha perso la vita ma il valore, l’onore sì. E il monumento dei caduti sul lavoro di Basilicata vuole essere un passo in questa direzione”.

