Giovedì 20 novembre 2025 – I Gruppi Consiliari di centrodestra del Comune di Potenza esprimono profonda preoccupazione per la scelta dell’Amministrazione comunale di avviare le demolizioni della palestra CONI proprio il 13 novembre 2025, quando mancavano appena 19 giorni all’udienza del Consiglio di Stato che avrebbe potuto chiarire definitivamente il quadro della gara d’appalto.
Una tempistica che appare quantomeno inspiegabile, soprattutto alla luce del fatto che l’intero intervento – finanziato per oltre 6,9 milioni di euro – è ancora sospeso nel pieno di un contenzioso. Il Consiglio di Stato, infatti, aveva già congelato gli effetti della sentenza del TAR e fissato un giudizio ravvicinato, peraltro anticipato su esplicita richiesta dello stesso Comune.
Nonostante ciò, l’Amministrazione ha preferito accelerare e procedere con operazioni irreversibili, assumendosi costi certi e potenzialmente inutili nel caso in cui l’aggiudicazione dovesse essere riconsiderata.
Appare ancora più singolare che – precisano i consiglieri comunani di centrodestra – si sia scelto di imboccare questa strada scartando una soluzione ben più prudente e già individuata nelle sedi istituzionali: la verifica dei requisiti della seconda classificata, che avrebbe consentito di tutelare l’Ente e di farsi trovare pronti qualunque fosse l’esito del giudizio, senza alcun rischio economico e senza la necessità di demolire un solo mattone.
Proprio per questo, i Gruppi Consiliari di centrodestra hanno presentato un’interrogazione al Sindaco e all’Assessore competente chiedendo di chiarire quali motivazioni possano giustificare una scelta maturata nel momento più delicato del contenzioso, quali valutazioni siano state fatte in merito ai possibili costi per il Comune e quale reale beneficio temporale si ritenga di aver ottenuto sacrificando la prudenza.
È inoltre necessario comprendere perché, dopo aver pressato per anticipare l’udienza del Consiglio di Stato, non si sia ritenuto opportuno attendere qualche giorno prima di avviare demolizioni irreversibili.
La domanda, a questo punto, è inevitabile: cui prodest? A chi giova un anticipo così affrettato, in un contesto giuridico incerto e su opere non più recuperabili? La responsabilità delle istituzioni non è soltanto quella di agire correttamente, ma anche di evitare ogni possibile ombra sulla propria condotta. La moglie di Cesare – si sa – non deve solo essere onesta, ma anche apparire tale. A Potenza, purtroppo, continuiamo ad assistere a decisioni che alimentano dubbi anziché dissiparli.
Foto di copertina: palestra Coni a Potenza

