Domenica 2 novenbre 2025 – On the Way 131” Uil: tappa a Craco e Grottole. Due borghi, due identità e un’unica sfida: resistere alla rarefazione demografica e rigenerare il tessuto sociale.
Craco e Grottole rappresentano il volto più fragile ma anche più autentico della Basilicata interna: paesi che custodiscono memoria e appartenenza, ma che chiedono futuro, lavoro, servizi e connessioni.
E’ questo il messaggio della tappa di oggi del progetto “On the Way 131” dedicata all’ascolto profondo: comprendere la condizione delle persone, dei giovani e degli anziani, per proporre una nuova geografia del welfare territoriale e un modello di sviluppo umano sostenibile.

La delegazione della Uil guidata dal segretario regionale Vincenzo Tortorelli ha incontrato a Grottole il Sindaco Angelo De Vito che ha manifestato interesse per le proposte contenute nel documento “la vera sfida di Craco, Grottole e Calciano nella Collina Materana” illustrato.
Grottole – ha detto Tortorelli – è un paese che custodisce un’anima profonda e una straordinaria vocazione alla rigenerazione sociale e culturale, dove il passato dialoga con il futuro e le persone sono il vero motore del cambiamento. E’ uno dei luoghi simbolo della Basilicata che riparte dalle comunità, dalla creatività e dal lavoro condiviso.
A Craco a ricevere in Municipio la delegazione Uil il Sindaco Vincenzo Lacopeta (foto di copertina) anche lui disponibile all’ascolto e al confronto. Craco non è solo un paese abbandonato: è un luogo che resiste, che parla di radici e di futuro, di comunità che continuano a credere nella propria storia e nel valore delle persone.
Negli ultimi vent’anni la collina materana – è scritto nel documento Uil – ha perso quasi un quarto dei residenti. Craco è scesa sotto i 700 abitanti; Grottole ne conta poco più di 1.900; Calciano sfiora i 750. Il saldo naturale è fortemente negativo e il tasso migratorio interno resta alto.
La piramide demografica si è rovesciata: per ogni giovane sotto i 30 anni ci sono due over-65.
Ma Craco e Grottole raccontano una Basilicata che invecchia ma non si arrende, che può trasformare la fragilità demografica in risorsa umana se saprà collegare generazioni e culture, digitalizzare i servizi e valorizzare il lavoro locale. “Gli anziani come radice, i giovani come orizzonte: tra questi due poli si gioca il futuro della Basilicata interna.”
E’ stata l’occasione per presentare un progetto specifico “TERRITORIO DEL CINEMA E DELLA CULTURA”.
La Basilicata è una terra che da tempo ha imparato a narrare attraverso le immagini. Da The Passion di Gibson a Basilicata Coast to Coast, fino ai documentari e alle opere di registi lucani, il linguaggio visivo è diventato strumento di riscatto, memoria e identità. Oggi la sfida è passare dal “set” al “sistema”: non più solo luogo di riprese, ma territorio produttivo della cultura, capace di generare occupazione, formazione, turismo e innovazione sociale. Il progetto “Territorio del Cinema e della Cultura” nasce per unire tre borghi simbolici – Craco, Grottole e Calciano – in un’unica rete di rigenerazione creativa, dentro il percorso On the Way 131 e in coerenza con la futura Carta Costituzionale e Sociale della Basilicata.
GLI OBIETTIVI:
– Rigenerazione culturale dei luoghi Trasformare spazi dismessi e aree pubbliche in luoghi di produzione artistica, museale e formativa.
– Formazione e occupazione giovanile Creare percorsi professionali e tecnici nel settore audiovisivo, multimediale e culturale.
– Comunità e turismo sostenibile Attrarre flussi culturali e turistici, generando lavoro locale e nuova economia dell’accoglienza.
– Coesione e innovazione sociale Rendere la cultura leva di integrazione intergenerazionale e interculturale.
“La città sospesa. Cinema, memoria e rigenerazione” Interventi principali: • Recupero e restauro di edifici comunali per la creazione del Centro Lucano del Cinema e della Memoria (laboratori, esposizioni, archivi, aule per master e workshop). • Istituzione di un Festival del Cinema dei Luoghi in collaborazione con la Lucana Film Commission e scuole di cinema nazionali. • Archivio digitale delle pellicole e delle testimonianze orali (cofinanziamento PNRR Cultura / Regione). • Percorso museale esperienziale “La città sospesa”: suoni, immagini, realtà aumentata, storytelling dei luoghi abbandonati. Partner potenziali: Lucana Film Commission, Università del
Il progetto culturale diventa anche politica sociale: • inserimento di giovani NEET, donne e migranti nei percorsi di formazione e tirocinio audiovisivo; • collaborazione con UIL Scuola, UILTuCS e UILA per favorire competenze e lavoro regolare; • creazione di Laboratori intergenerazionali: anziani narratori, giovani operatori multimediali, bambini esploratori dei luoghi. • attività accessibili a tutti, con linguaggi semplificati e inclusivi.
Il “Territorio del Cinema e della Cultura” – ha detto Tortorelli -non è un progetto estetico, ma una politica pubblica del senso e dell’appartenenza. È un modo per dire che la Basilicata non è solo da visitare, ma da raccontare e da vivere. La cultura non è un lusso: è l’infrastruttura invisibile del futuro, quella che tiene insieme le generazioni, restituisce dignità ai luoghi e genera lavoro buono. “Il cinema, come il sindacato, nasce per dare voce a chi non ne ha. In ogni fotogramma c’è un pezzo di verità e di riscatto della nostra terra.”
Obiettivi per Economia locale imprese culturali e creative : più10 nuove attività Lavoro giovanile giovani formati/inseriti 200 Turismo culturale presenze annuali aggiuntive +15.000 Servizi spazi rigenerati in uso culturale 8 Comunità volontari/anziani attivi nei laboratori 100 Rete digitale contenuti prodotti e diffusi online 300+ video
Rilanciato anche il progetto “Nonno di comunità” della Uil Pensionati. Gli anziani sono custodi della memoria collettiva e del capitale relazionale. Nelle aree interne il loro ruolo è doppio: sostegno economico delle famiglie e presidio affettivo del territorio.
Tuttavia la fragilità aumenta: accesso limitato a cure e mobilità; rischio di isolamento sociale; solitudine domestica in abitazioni non adeguate.
Proposta UIL: • creare “Centri di Comunità Anziani Attivi” all’interno delle Case dei Servizi, con attività di socializzazione, educazione digitale, prevenzione sanitaria e microvolontariato intergenerazionale; • promuovere la figura del “nonno di comunità” nelle scuole e nei progetti sociali; • garantire servizi di prossimità: assistenza domiciliare, trasporto solidale, teleassistenza e sportello pensionati

