Mercoledì 29 ottobre 2025 – Tutti parlano di una giornata “storica”. E non può essere diversamente perchè la presentazione della nuova Jeep Compass che sarà prodotta nello stabilimento Stellantis di Melfi dà segnali di speranza e di sviluppo per lo stesso e garanzie sul piano occupazionale.
Sostanzialmente positivo il giudizio dei sindacati sebbene si richiamano i problemi tuttora esistenti.
ROCCO PALOMBELLA, SEGRETARIO GENERAE UILM, E GIANLUCA FICCO, SEGRETRIO NAZIONALE E RESPONSABILE DEL SETTORE AUTOMOTIVE
“La presentazione e il lancio della nuova Jeep Compass rappresenta un primo segnale di speranza per il futuro dello stabilimento di Melfi.
Un risultato frutto del grande sacrificio fatto dai lavoratori in questi anni e delle numerose richieste e mobilitazioni delle organizzazioni sindacali per un rilancio solido dei siti Stellantis in Italia.
Per noi, al pari degli stabilimenti, rimane centrale e fondamentale la garanzia dell’indotto che occupa migliaia di lavoratori e che è il più colpito in questa fase.
Ci aspettiamo che Filosa – sostengono Palombella e Ficco – traduca in fatti concreti gli impegni che si è assunto nell’ultimo incontro a Torino.
Infine chiediamo che venga fatta definitivamente chiarezza della normativa europea, puntando sulla neutralità tecnologia e la libertà di scelta dei consumatori sulla tipologia di auto e motorizzazioni da acquistare.
Da Melfi arriva un primo segnale di ripartenza ma è necessaria una seria politica industriale nazionale ed europea, nell’interesse esclusivo dei lavoratori e dell’indipendenza politica per rilanciare un settore strategico, e il lancio di nuovi modelli e motorizzazioni nei siti italiani da parte di Stellantis.
Noi – concludono Palombella e Ficco – saremo vigili e verificheremo se gli impegni saranno rispettati”.
FERDINANDO ULIANO, SEGRETARIO GENERALE FIM-CISL
“Se oggi possiamo contare su un recupero dei volumi produttivi di Stellantis per il 2026, con il lancio della 500 ibrida e della Jeep Compass nelle versioni ibrida ed elettrica, è il frutto diretto dell’azione sindacale che abbiamo messo in campo nel corso del 2024.
Uliano ricorda con fermezza che è stata la FIM-CISL, con le altre organizzazioni sindacali, attraverso un lavoro costante di pressione ai tavoli con Stellantis e con il MIMIT, sostenuto anche da iniziative di sciopero e mobilitazioni, a conseguire il cambiamento di rotta.
Nel piano Forward 2030, quei modelli erano inizialmente previsti solo in versione elettrica. Siamo stati noi a chiedere e ottenere che venissero introdotte anche le versioni ibride, garantendo così una prospettiva produttiva più solida per Melfi e Mirafiori e una maggiore tutela dell’occupazione.
Uliano sottolinea inoltre che anche le prossime produzioni di Melfi, previste per il 2026 – come la DS7 e la Lancia Gamma – avranno motorizzazioni ibride, offrendo nuove e importanti opportunità produttive per lo stabilimento e per tutto l’indotto.
Adesso è indispensabile che Governo e istituzioni europee intervengano per modificare il quadro normativo e dare respiro a una transizione giusta, sostenibile sul piano ambientale, produttivo e sociale.
Servono certezze sia per i produttori che per i consumatori: deve essere chiaro che si potrà continuare a produrre e acquistare motorizzazioni ibride senza il rischio di sanzioni o limitazioni assurde.
“Ora – conclude uLIANO – ci aspettiamo investimenti adeguati, nuovi modelli e una missione chiara per tutti gli stabilimenti italiani, a partire da quelli più esposti come Cassino e Termoli. La transizione deve essere un’opportunità per il lavoro e per l’industria, non un percorso di riduzione e abbandono.”
GERARDO EVANGELISTA, SEGRETARIO GENERALE FIM CISL BASILICATA
“Aspettavamo da tempo questo momento. La giornata di oggi possiamo definirla l’apripista di una nuova fase, con un marchio come Jeep che già nel 2015 diede slancio alla produzione e alle nuove assunzioni.
Ci auguriamo che questo nuovo lancio possa arginare la perdita di posti di lavoro, a partire dall’indotto, dove molte aziende sono a rischio chiusura.
Attualmente – precisa Evangelista – lo stabilimento conta 4.619 dipendenti, di cui circa il 60% è in contratto di solidarietà, in vigore fino a giugno 2026.
Siamo alla conclusione di una fase produttiva importante – aggiunge – quella della passata Jeep Compass e della Renegade, che hanno terminato il loro ciclo, e a novembre si concluderà anche la produzione della 500X.
Si tratta – ricorda Evangelista – di modelli che, insieme alla Punto e alla Lancia Ypsilon prodotte in passato, hanno segnato la storia industriale di Melfi e dato un contributo decisivo all’economia della Basilicata».
GIORGIA CALAMITA, SEGRETARIA GENERALE FIOM BASILICATA
“La presentazione, oggi, allo stabilimento Stellantis di Melfi del nuovo modello della Jeep Compass, rappresenta un momento importante per l’automotive in Basilicata ma non può considerarsi una soluzione definitiva alla complessiva crisi del settore a livello nazionale quanto sul territorio, dove la crisi occupazionale sta investendo non solo lo stabilimento Stellantis, dove si è passati da 7.000 a 4.600 unità, ma anche l’indotto.
Se da un lato – prosegue Calamita – la nuova vettura conferma la necessità, così come sempre richiesto dalla Fiom Cgil, di immettere sul mercato modelli innovativi rispondenti alla transizione, trattandosi di auto elettrica, dall’altro
A oggi – sottolinea Calamita – all’annuncio di nuovi modelli non corrisponde una saturazione produttiva degli impianti, con impatti sulla cassa integrazione in Stellantis e nell’ indotto, dove molte aziende stanno chiudendo.
Come Fiom Cgil ribadiamo quindi la nostra preoccupazione per lo stabilimento Stellantis e tutta l’area industriale di Melfi e chiediamo investimenti pubblici e privati nel settore dell’automotive, unica soluzione possibile per vincere la sfida della transizione e non rallentare il percorso di decarbonizzazione.
La transizione è inevitabile e ulteriori rallentamenti non farebbero altro che acuire la crisi del settore. Il governo nazionale e il governo regionale devono aprire un tavolo vero in cui prospettare piani industriali sostenibili rispetto alla centralità dell’automotive in Italia, dove si continua a ragionare sulla riduzione dei costi senza dare risposte al problema occupazionale.
Confermiamo il nostro impegno nei prossimi mesi con le assemblee dei lavoratori su tutto il territorio perché la vertenza di Melfi e dell’automotive trovino centralità in un tavolo in cui venga confermata la centralità di Melfi così come lo è stato in passato. Svuotare l’industria – conclude Calamita – sarebbe un fallimento complessivo rispetto alla transizione. Bisogna spostare gli investimenti sull’industria”.
UGL METALMECCANICI
”Con l’inizio produzione Jeep Nuova Compass Melfi torna a essere uno degli asset industriali strategici in Europa.
Da oggi ecco la Nuova Jeep Compass, tutta italiana, con tecnologia ibrida ed elettrica, in produzione a Melfi per un mercato globale che torna a essere uno degli asset industriali strategici di Stellantis in Europa.
Nello stabilimento lucano parte ufficialmente la produzione della nuova generazione, un modello completamente progettato, sviluppato e destinato ai mercati globali. La Nuova Compass, la terza generazione del Suv globale di Jeep, brand del gruppo Stellantis, nello stabilimento di Melfi, in Basilicata è progettata, ingegnerizzata e costruita in Italia”.
E’ quanto dichiarano congiuntamente Antonio Spera, Segretario Nazionale Ugl Metalmeccanici, Florence Costanzo Segretaria della federazione Lucana e, Giuseppe Palumbo UglM Potenza per i quali, “adesso bisogna coltivare il Piano Italia con fatti concreti.
Per Stellantis l’ultimo anno è stato intenso, non privo di difficoltà ma tutti insieme, abbiamo lavorato sodo per rispondere alla sfide globali del nostro settore, mettendo al centro un grande Piano per l’Italia che Stellantis sta’ rispettando e che conferma che questo Paese è strategico nelle attività mondiali del gruppo.
Costruita sulla piattaforma Stla Medium, – prosegue la nota Ugl – la Nuova Compass unisce le capacità della categoria, il design di Jeep, la tecnologia avanzata e la completa libertà di scelta dei propulsori, offrendo ai clienti la possibilità di scegliere la tecnologia che meglio si adatta alle loro esigenze, da – gli ibridi efficienti all’alimentazione completamente elettrica.
Melfi, in Basilicata – aggiungono Spera, Costanzo e Palumbo – nel 2014 è diventato il primo sito di produzione Jeep al di fuori del Nord America, producendo inizialmente la Renegade e successivamente la Compass, comprese le pionieristiche versioni ibride plug-in 4xe. Da allora, oltre 2,3 milioni di veicoli Jeep sono usciti dalle sue linee.
Il complesso Stellantis di Melfi nella nuova generazione di Compass si conferma uno dei modelli più ampiamente disponibili nella gamma globale di Jeep. Le unità prodotte a Melfi saranno commercializzate in 60 Paesi in tutto il mondo in Europa, Medio Oriente e Africa, Asia, Australia e Nuova Zelanda.
Rimane centrale e fondamentale – sostengono Spera, Costanzo e Palumbo – a garanzia dell’indotto che occupa migliaia di lavoratori e che e’ il piu’ colpito in questa fase.
Ci aspettiamo che l’Ad Antonio Filosa traduca in fatti concreti gli impegni che si e’ assunto nell’ultimo incontro a Torino.
Come UGL Metalmeccanici, reiteriamo non solo la revisione delle politiche Ue sulla Co2, ma anche l’applicazione concreta e definitiva del principio di neutralità tecnologica. Anche perché le infrastrutture necessarie alla circolazione delle auto elettriche sono carenti, manca una strategia efficace contro le pratiche di dumping attuate sistematicamente dai costruttori cinesi ed è assente un sistema di protezione specifico per le lavoratrici e i lavoratori del settore.
È necessario – concludono i segretari UglM – un approccio pragmatico che dia risposte puntuali per auto, veicoli leggeri, pesanti e flotte aziendali, valorizzando tutte le soluzioni motoristiche, e non solo quella elettrica, in grado di contribuire al condivisibile obiettivo della decarbonizzazione per far ripartire da Melfi, tutti i siti industriali automobilistici in Italia”.

