Qualcosa non torna sui tempi delle nomine di sette direttori generali esterni attualmente in servizio in Regione Basilicata; è quanto ipotizzano i magistrati della Corte dei conti lucana che hanno notificato all’ente un invito a dedurre, nello specifico la richiesta è stata indirizzata a tutti i componenti della giunta regionale a partire al presidente Vito Bardi e poi all’intero esecutivo di via Anzio oltre che ai direttori Busciolano e Marrazzo.
Si tratta di un atto dovuto essendo in corso una istruttoria da parte dei magistrati contabili per individuare delle possibili responsabilità ammnistrative. Tra i fatti sui quali si è concentrata l’attenzione dei pm, si legge nell’invito a dedurre della procura regionale presso la sezione giurisdizionale della corte dei conti di Basilicata, riguardano l’affidamento degli incarichi da parte della giunta regionale ai direttori generali esterni all’ente, disposti con una delibera di giunta del 14 agosto 2024, atto che aveva anticipato di 13 giorni il termine ultimo fissato per la chiusura dell’elenco definitivo delle domande pervenute” per candidarsi a quei ruoli, elenco addirittura riapprovato definitivamente e sostituito il 10 settembre dello stesso anno.
Da qui la valutazione dei magistrati secondo i quali le nomine erano arrivate prima rispetto alla data in cui la giunta regionale avrebbe potuto effettuare la valutazione delle domande pervenute secondo i criteri previsti dalla direttiva sul conferimento degli incarichi.
Altre quattro nomine del giugno 2025 hanno poi destato l’attenzione della Corte dei conti, tra queste quelle di Michele Busciolano, direttore già in carica e firmatario della delibera che disponeva il suo stesso incarico a un’altra direzione che per la Corte appare essere in una condizione di “palese conflitto di interessi è quella di Canio Santarsiero, non solo esterno all’ente ma nemmeno tra i candidati.
Oltre che di comportamenti antigiuridici, la Corte dei conti in piena armonia alla sua giurisdizione affidatale, ha valutato il conseguente danno erariale causato da le nomine contestate: con l’affidamento degli incarichi a sette dirigenti esterni si è determinata, per il bilancio regionale, una spesa maggiore di quella che si sarebbe avuta solo con soggetti interni quantificando il danno in circa 500 mila euro