Martedì 2 settembre 2025 – Da mesi la discussione sulla Brose Automotive si concentra sulla fine della produzione dei moduli porta destinati ai modelli Stellantis attualmente in fase di dismissione nello stabilimento di Melfi.
Come Uilm. – si afferma in una nota – abbiamo lavorato nelle ultime settimane per esplorare ogni possibile opportunità che potesse garantire continuità produttiva e occupazionale per il sito: nuove commesse, processi alternativi, integrazioni nella filiera locale.
Tuttavia, ad oggi, la situazione si presenta estremamente complessa.
La Brose, infatti, è un caso unico nell’intero indotto Stellantis: con l’abbandono della tecnologia del modulo porta per le nuove vetture — non solo a Melfi ma in generale in Italia —
Alla luce di questa realtà, – sollecita la Uilm – è indispensabile attivare immediatamente un tavolo specifico che coinvolga:
• Stellantis, in qualità di attore principale del sistema industriale locale;
• Il Ministero delle Imprese e del Made in Italy;•
. La Regione Basilicata;
• Tutte le istituzioni competenti.
L’obiettivo – si precisa – deve essere l’avvio di un serio processo di reindustrializzazione del sito Brose di Melfi, capace di garantire prospettive concrete e durature per le circa 80 famiglie coinvolte.
Non possiamo permettere che una realtà produttiva che ha già conosciuto momenti difficili dieci anni fa — e che fu allora rilanciata anche grazie all’impegno di tutte le parti sociali in occasione dell’avvio del progetto Renegade — venga oggi abbandonata al proprio destino.
Serve responsabilità, visione e rapidità. Nessuno deve essere lasciato indietro.
Foto di copertina: stabilimento Brose a San Nicola di Melfi