Lunedì 25 agosto 2025 – “Il bonus gas, così come abbiamo sempre sostenuto, è stato un grande pasticcio e mero strumento di propaganda elettorale assunto sulla pelle dei lucani.
Adesso il presidente della Regione Basilicata Vito Bardi chieda scusa e si corregga questa misura dannosa per il futuro dello sviluppo e ingiusta anche come welfare rispetto al caro bollette.
È giusto che lavoratori, pensionati e disoccupati ricevano l’intero importo e non paghino alcun costo aggiuntivo mettendo il limite Isee fino a 30mila euro, così come proponemmo al governo Bardi fin dal principio”.
Lo afferma il segretario generale dello Spi Cgil Basilicata, Angelo Summa.
“La nostra proposta – ribadisce Summa – era di destinare le risorse finanziarie derivanti dalla disponibilità di circa 200 milioni di metri cubi di gas all’anno ad interventi strutturati di lungo periodo in grado di generare benessere e occupazione nella nostra regione ed evitare che i nostri giovani continuassero a emigrare.
Le risorse a disposizione dovevano essere quindi l’occasione per ridurre i differenziali di sviluppo con il resto del Paese e le sperequazioni sociali interne alla regione, che da anni si stanno ampliando. Non solo. Già all’epoca evidenziammo – ricorda Summa – come i criteri per il calcolo del bonus sulla bolletta, basato sui dati storici di consumo, avrebbero avvantaggiato le fasce più alte che avrebbero ricevuto un beneficio più cospicuo a seguito dei maggiori consumi di energia prodotti dal proprio tenore di agiatezza economica.
Distribuire gas gratis in egual misura, senza tener conto della distribuzione di ricchezza e di reddito, è stato socialmente regressivo e ha inciso notevolmente sulle disparità di ricchezza e opportunità dei cittadini che oggi si ritrovano bollette del gas esorbitanti sul ricalcolo del consumo, su cui è necessario fare maggiore chiarezza.
La ridistribuzione del bonus sulle bollette del gas avendo a riferimento gli scaglioni di reddito, con criterio progressivo, – conclude Summa – avrebbe aiutato davvero i lucani con i redditi medio bassi: pensionati e famiglie in difficoltà che non riescono ad arrivare a fine mese.
La distribuzione a pioggia delle risorse, invece, così come immaginata, è stata solo una trovata elettorale, che per l’ennesima volta ha trasformato la risorsa petrolio in uno strumento di ricatto e di dipendenza dei bisogni sociali e della tenuta dell’economia regionale dalle estrazioni petrolifere, una grande opportunità sprecata delle risorse per il fondo per lo sviluppo e la transizione”.














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