POTENZA – Un gesto vile che ha suscitato profonda indignazione oltre alla ferma condanna. Nel rione Verderuolo di Potenza – come denunciato dal segretario provinciale del Silp Cgil, Pasquale Di Tolla – è stata vandalizzata la targa dedicata a Giambattista Rosa, il poliziotto che il 19 gennaio del 1989, durante un servizio di controllo del territorio, rimase coinvolto in un incidente stradale, morendo otto mesi dopo, il 25 settembre 1989, per le gravissime ferite riportate. Il componente della Volante lasciava tre figli in tenera età, Domenico, Rosario e Claudio, due dei quali, seguendo l’esempio del padre sono entrati nella Polizia di Stato. All’agente, oltre che alla gradinata del capoluogo lucano, è stata intonata anche la sala riunioni della Questura di Potenza.
“L’atto di imbrattare un luogo di memoria – ha affermato il rappresentante del sindacato di Polizia – non rappresenta soltanto un’offesa alla figura di un servitore dello Stato, ma colpisce al cuore i valori di legalità, sacrificio e rispetto che dovrebbero essere alla base di ogni comunità civile”. Chi si è reso protagonista di tale gesto non ha colpito infatti solo una lastra di marmo, ma ha oltraggiato una vita spesa per gli altri, ha calpestato il dolore di una famiglia, ha sfregiato il simbolo del coraggio di chi ha speso la propria vita per garantire la sicurezza di tutti, anche di chi non ne riconosce il valore. Proprio come chi, attraverso un tale gesto – non conoscendo la storia rappresentata da quella targa – ha calpestato la dignità di chi ha servito la comunità con la propria vita. L’invito è quello di non lasciarsi scoraggiare da simili episodi e continuare a sostenere chi si impegna quotidianamente per la sicurezza e il bene comune.