Giovedì 7 agosto 2025 – ll Tribunale d Potenza, accogliendo il ricorso presentato dalla Cooperativa Auxilium, ha dichiarato la nullità del contratto dell’Azienda Sanitaria di Matera per la erogazione delle cure di assistenza domiciliare.
I giudici hanno ritenuto che lo stesso (consentendo l’esercizio delle attività anche da parte di soggetti privi di autorizzazione e accreditamento) non solo violi una norma imperativa dello Stato, ma metta a repentaglio anche la qualità e la sicurezza dell’assistenza garantita ai cittadini.
La Cooperativa Auxilium, che è regolarmente in possesso di autorizzazione e accreditamento, – si precisa in una nota – aveva contestato dall’inizio il bando per l’aggiudicazione del servizio, di cui si era comunque aggiudicata – in associazione temporanea di imprese con un’altra coop – i due principali lotti, ma di fronte all’ostinazione degli uffici regionali a perseguire la strada intrapresa aveva per un verso sottoscritto i contratti, per un altro presentato ricorso a tutela degli assistiti e della propria correttezza.
E il collegio giudicante – specializzato in materia di impresa – “pure nella consapevolezza delle criticità che discendono dalla presente pronuncia incidente in un settore quale quello delle prestazioni a domicilio a soggetti fragili” ha ritenuto di accogliere la richiesta di nullità nella considerazione che si precisa ancora nella nota – le norme violate “si collegano alla tutela del diritto costituzionale alla salute; le medesime indicano requisiti di professionalità e di legittimazione in mancanza dei quali alcuna prestazione sanitaria domiciliare può essere erogata ai cittadini”.
Una situazione che poteva e doveva essere evitata da principio – la stessa sentenza spiega che anche l’atto amministrativo a monte del contratto, ossia il bando, non potesse “in alcun modo derogare a principi fondamentali stabiliti dal legislatore” – ma che adesso non lascia alibi per ulteriori inerzie che aggraverebbero i danni ai cittadini ancor prima che alle casse pubbliche già ora gravate dalle spese di giudizio.
Le amministrazioni – si precisa in una nota di Auxilium – sono chiamate ad applicare senza indugio – volendo basterebbero poche ore per mettere in campo i relativi provvedimenti – le norme nazionali che pure hanno, come evidenziato dai giudici, formalmente recepito e che prevedono un sistema di autorizzazioni e accreditamenti con i quali i cittadini ABBIANO LIBERA SCELTA DEL SOGGETTO DA CUI FARSI ASSISTERE nell’ambito di quelli in possesso dei necessari requisiti e che sarebbero pagati solo per le prestazioni erogate.
Un sistema che incarna il principio del rapporto fiduciario che è un caposaldo della sanità e per il quale Auxilium – che pure si era aggiudicata la parte più corposa del servizio, il massimo di ciò che il bando consentiva – ritiene giusto battersi.
Analogo ricorso è pendente anche per il contratto stipulato con l’ASP e relativo ai servizi erogati in provincia di Potenza.