Mercoledì 30 luglio 2025 – Incontro oggi con la Direzione Aziendale di Smart P@per in merito alla procedura di cambio appalto.
Nessuna novità rilevante è emersa, anche in considerazione del fatto che, ai sensi del Codice degli
Appalti, vige la clausola di riservatezza. Restiamo pertanto in attesa del primo confronto con le
aziende subentranti.
Ne danno notizia in una nota congiunta i responsabili di Fim, Fiom, Uilm, Fismic.
L’azienda ha fornito un quadro dei fabbisogni per le commesse interne, ma questo non è sufficiente.
Smart P@per deve fare un salto di qualità, uscendo dalla logica esclusiva dell’appalto.
L’acquisizione da parte di Indra deve trasformarsi in un vero piano di sviluppo, con investimenti reali negli stabilimenti lucani e una valorizzazione concreta delle professionalità interne, attraverso nuovi asset industriali che possano offrire prospettive future.
Vogliamo – prosegue la nota – un futuro che non sia legato solo agli appalti, ma che dia certezze a lungo termine alle persone e al territorio.
Pretendiamo che questa acquisizione non sia solo una firma su un pacchetto societario, ma un vero
motore di crescita, per le persone e per la Basilicata.
Non possiamo limitarci a sperare che le cose vadano bene: dobbiamo costruirle. Serve visione,
leadership e determinazione.
Indra e il nostro territorio devono scommettere l’una sull’altro. Le competenze ci sono, la
voglia di fare anche. L’obiettivo deve essere una Smart Paper pienamente integrata in Indra, non più
– lo ribadiamo – legata solo alle gare d’appalto, ma inserita in nuovi investimenti, nuove filiere, nuove sfide industriali.
Collaborare con grandi realtà già presenti in Basilicata, può rappresentare un salto di qualità, ma è
fondamentale pretendere tutele per chi lavora, per non lasciare indietro nessuno.
Per questi motivi, FIM, FIOM, UILM e FISMIC dichiarano lo stato di agitazione e chiedono fin da subito un incontro con i vertici di Indra/Minsait, affinché vengano presentati: garanzie per l’occupazione, anche attraverso un possibile piano di riqualificazione professionale.
Se ciò non dovesse accadere, metteremo in campo una grande iniziativa di mobilitazione
di tutti i lavoratori, affinché questo grande gruppo spagnolo capisca che la Lucania è
terra laboriosa, di persone che non vogliono vivere di ammortizzatori sociali.
Vogliamo un futuro che non sia legato solo agli appalti, ma che dia certezze a lungo termine alle
persone e al territori
nuovi investimenti;
un nuovo assetto produttivo;
una prospettiva industriale concreta;