Lunedì 28 luglio 2025 – “Quanto sta emergendo in merito all’Atto Aziendale adottato dalla ASM di Matera con Deliberazione n. 760 del 10 luglio 2025 pone interrogativi seri sulla legittimità dell’iter seguito e sulla coerenza del documento rispetto alla normativa vigente, regionale e nazionale. È per questo che annuncio l’invio degli atti alla Corte dei Conti per le verifiche di competenza”.
Lo dichiara il consigliere regionale del Gruppo PD Roberto Cifarelli (foto di copertina), che ha presentato una dettagliata interrogazione all’Assessore alla Salute e alle Politiche della Persona per fare piena luce su quanto accaduto.
“L’ASM – spiega Cifarelli – ha adottato un nuovo Atto Aziendale, richiamando formalmente l’obbligo di rispettare i limiti numerici stabiliti dalla DGR n. 1259/2017.
Tuttavia, dai documenti emerge il sospetto che siano state previste Strutture Complesse e Semplici in numero superiore a quanto consentito, in assenza di un coordinamento regionale e in violazione degli standard nazionali previsti dal DM 70/2015”.
Cifarelli denuncia inoltre l’assenza di linee guida uniformi da parte della Regione e il mancato coordinamento tra le diverse aziende del SSR, che ha prodotto uno squilibrio tra le strutture previste dalle singole aziende, con il rischio di superare il tetto massimo complessivo consentito per la Basilicata.
“Il mancato approccio organico da parte della Giunta regionale – aggiunge – ha compromesso l’equilibrio complessivo della programmazione sanitaria.
Alcune aziende, come l’IRCCS di Rionero e l’Azienda Ospedaliera San Carlo, hanno già visto approvati i loro atti senza linee guida comuni, mettendo in difficoltà realtà come l’ASM, che rischia ora di vedersi rigettare il proprio documento per eccesso di strutture complesse, con impatti anche sul piano finanziario”.
Nell’interrogazione, il consigliere del PD chiede se la Giunta intenda procedere al ritiro dell’atto adottato dall’ASM e avviare una programmazione complessiva ed equilibrata che armonizzi tutti gli atti aziendali nel rispetto della normativa nazionale, evitando potenziali censure da parte della Corte dei Conti, del MEF e del Ministero della Salute.
“L’attività storica da me svolta – aggiunge Cifarelli – è sempre stata improntata a fare in modo che l’Ospedale di Matera e l’ASM potessero, in virtù del DM 70/2015, raggiungere standard organizzativi e qualitativi all’altezza del ruolo di presidio strategico regionale e interregionale. Il rigore con cui abbiamo seguito l’attuazione del DM 70 ha rappresentato un punto di svolta: è anche grazie a quel lavoro se l’Ospedale di Matera è stato salvato da un destino diverso, che lo avrebbe ridimensionato anziché valorizzato”.
Cifarelli pone inoltre una questione politica di grande rilievo:
“Se, nel momento in cui verrà finalmente predisposto il nuovo Piano Sanitario Regionale, il numero di strutture complesse assegnato all’ASM di Matera dovesse risultare inferiore a quanto previsto dall’attuale Atto Aziendale — e nel frattempo si sarà già proceduto ad assumere personale per strutture che potrebbero non essere confermate — ci troveremmo davanti a una gestione gravemente irresponsabile, con ripercussioni sia in termini di legalità amministrativa che di impatto economico. Chi si assumerà la responsabilità politica e contabile di scelte che potrebbero rivelarsi insostenibili?”
“Una governance sanitaria – conclude Cifarelli – non può procedere in ordine sparso, ignorando i tetti fissati e senza garantire l’equità tra territori.
Per questo, oltre a chiedere conto in Consiglio regionale, provvederà a trasmettere la documentazione alla Corte dei Conti, affinché sia valutata ogni eventuale responsabilità sul piano contabile e amministrativo”.