Lunedì 26 maggio – Eni Prenitude, mercoledì scorso, ha incontrato, a Potenza, le Associazioni dei consumatori di Basilicata.
Dopo l’esposizione dei dati sull’attività dell’Eni in Basilicata, inevitabilmente il confronto ha trattato il tema del “Nuovo disciplinare tecnico” emanato dalla Regione Basilicata il 28/03/2025 per l’erogazione del “Bonus gas”.
Sono emerse immediatamente alcune criticità, denuncia Canio D’Andrea, presidente Adoc Basilicata.
VEDIAMO QUALI
1) il nuovo contratto predisposto per aderire al “Bonus gas” contiene anche un riferimento alla fornitura di energia elettrica che in fase di accettazione è obbligatorio accettare;
2) presso alcuni sportelli dell’Eni, pare che venga richiesto l’obbligo di aderire ad una polizza sui danni del gas;
3)per aderire al nuovo contratto Eni è richiesta la chiamata al numero verde 800900700 che, però, in molti casi è risultato inaccessibile.
I rappresentanti dell’ENI intervenuti alla riunione si sono impegnati a risolvere i problemi evidenziati.
Su specifica richiesta delle Associazioni dei consumatori, l’ENI ha confermato che fino al giorno 21/05/2025 hanno aderito al nuovo contratto necessario per ottenere il “Bonus gas” soltanto il 25% dei loro clienti che usufruiscono del contributo regionale.
L’ADOC di Basilicata ha chiesto chiarimenti anche in ordine ai costi previsti a carico dei cittadini che aderiscono al nuovo contratto dell’ENI.
Sostanzialmente nel nuovo contratto prevede:
1) il costo della materia prima calcolato applicando al consumo di gas il prezzo indicato nell’indice PSV pubblicato da ARERA;
2) un incremento mensile della quota fissa di € 5,00;
3)un costo variabile di circa € 0,042/Smc;
4) altri costi già presenti nella fattura che, però, dipendono dalle decisioni dell’ARERA (la società pubblica che regola anche il mercato del gas).
Nel nuovo disciplinare regionale, in sostanza, il contributo è relativo al solo costo del gas rappresentato dall’indice “PSV” moltiplicato il consumo di gas.
L’incidenza del contributo regionale può variare tra un 35% e un 40% dell’importo della fattura.
Non è il gas gratis promesso in campagna elettorale ma è comunque un aiuto, perciò l’ADOC di Basilicata ritiene utile aderire al nuovo contratto proposto da ENI e dalle altre compagnie aderenti.
Le altre compagnie che forniscono il gas ai lucani, al momento, non hanno attivato né campagne di comunicazione né incontri con le Associazioni dei consumatori, inoltre la Regione Basilicata è silente anche in ordine agli impegni presi.
Il termine “perentorio” del 31/05/2025 previsto per i cittadini entro cui aderire con la sottoscrizione del nuovo contratto sta per scadere ma molte compagnie non hanno inviato alcuna comunicazione ai loro clienti lasciandoli nel dubbio.
Ecco il motivo della nostra richiesta di una proroga del termine ultimo a fine luglio 2025.
API-BAS, nella fac n. 4 riporta testualmente:
“4. Se non arriva alcuna comunicazione dalla società con la quale è stato stipulato un contratto di fornitura cosa bisogna fare?
Qualora il cittadino non ricevesse alcuna comunicazione da parte della società di vendita, potrà consultare il sito Apibas che, a breve, pubblicherà l’elenco delle aziende che aderiscono al disciplinare. E, quindi, eventualmente optare per un cambio del fornitore”.
Ad oggi (23/05/2025) né sul sito di API-BAS né su quello della Regione Basilicata c’è traccia dell’elenco delle compagnie che hanno aderito al “Nuovo disciplinare” e, da voci non confermate, pare che alcune compagnie abbiano addirittura fatto ricorso al TAR per impugnare il “Disciplinare”.
L’ADOC di Basilicata, infine,- prosegue D’Andrea – segnala che la Regione con la DGR 163/2025 ha inteso anche di stabilire inapplicabilità della L. 205/2017 che prevede la prescrizione delle fatture per la fornitura di acqua, energia elettrica, gas ecc. emesse con un ritardo superiore a due anni.
Siamo all’assurdo ma questo è.
Per dare una corretta informazione, l’ADOC di Basilicata, precisa che il nuovo disciplinare non modifica i contratti sottoscritti dalle persone fragili ovvero i contratti c.d. “di maggior tutela” pertanto, chi rientra in questa categoria non deve fare nulla.