Venerdì 2 maggio 2025 – Ieri, 1 maggio, nel teatro Stabile di Potenza cerimonia di consegna da parte del Prefetto Michele Campanaro delle “Stelle al Merito del Lavoro” ad otto nuovi maestri del lavoro lucani, che si sono particolarmente distinti per perizia e laboriosità. Altri due neo maestri del lavoro lucani hanno ritirato la distinzione onorifica al Quirinale.
I NUOVI MAESTRI DEL LAVORO LUCANI
1) Assunta Casale – Impiegata della Rinalditeam s.a.s. Agenzia Allianz di Potenza;
2) Pietro Francione – Impiegato della Impes Service S.p.A. di Ferrandina;
3) Gaetano Giganti – Capo squadra mezzi satellitari in quiescenza della RAI Radiotelevisione Italiana S.p.A. di Potenza;
4) Angela Inglese – Impiegata di Poste Italiane S.p.A. di Matera;
5) Rocco Laurino – Operaio della Ditta Pietrafesa Canio S.r.l. di Potenza;
6) Andrea Lombardi – Quadro della Stellantis Europe S.p.A. di Melfi – ritirerà la distinzione onorifica nel mese di ottobre 2025 presso il Quirinale;
7) Michele Lorusso – Impiegato della Hitachi Rail STS S.p.A. di Tito Scalo
8) Giovanni Motta – Dirigente della Snop Automotive Italy S.r.l. di Melfi;
9) Bruno Nicola Paolicelli – Quadro della FiberCop S.p.A. di Matera – ritirerà la distinzione onorifica nel mese di ottobre 2025 presso il Quirinale;
10) Rocco Sabia – Impiegato della Ditta Arcasensa Agostino S.a.s. di Pietragalla.
Sul significato della cerimonia si è soffermato il Prefetto Campanaro.
” Cari Maestri del Lavoro, la vostra testimonianza di eccellenza professionale, rigore morale e profondo senso del dovere rappresenta un faro, per noi tutti e per le nuove generazioni. Le Stelle che vi saranno consegnate oggi sono il segno tangibile di una vita spesa a beneficio dell’intero tessuto sociale, come esempio di integrità, dedizione e responsabilità collettiva. Quando il lavoro c’è e viene vissuto con la vostra serietà e passione, diventa strumento di progresso, solidarietà e di costruzione del bene comune. Questo è il significato che attribuiamo ai brevetti e alle decorazioni che tra poco consegneremo.
Ma oggi ricordiamo non soltanto chi un lavoro ce l’ha. Vogliamo dedicare questa giornata soprattutto a chi un lavoro lo cerca, con tenacia e speranza, a chi, nonostante le difficoltà, continua a credere nella dignità realizzata attraverso il lavoro.
Oggi onoriamo occupati e disoccupati, giovani in formazione e ricercatori di nuove opportunità: perché, ogni percorso, ogni progetto di crescita rappresenta un tassello fondamentale per la costruzione di una società più giusta e solidale. Scelta maturata in un tempo di ricostruzione e di rinascita, all’indomani della guerra e della dittatura, mettere il lavoro alle fondamenta della nostra Repubblica democratica, come fa l’articolo 1 della Costituzione, è un manifesto politico e sociale. I Padri costituenti vollero porre il lavoro alla base dell’ordinamento repubblicano, perché il lavoro è l’unica forma attraverso cui può esprimersi la dignità della persona, per costruire il bene comune. Più volte il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha richiamato il legame profondo tra lavoro e democrazia, quale “prima pietra su cui costruire l’inclusione sociale, la crescita personale, l’uguaglianza sostanziale”.
A pochi giorni dalla scomparsa del Sommo Pontefice Papa Francesco, – ha ricordato il Prefetto – resta, tra gli altri, il suo insegnamento sulla centralità del lavoro nella vita dell’uomo: “Non possiamo comprendere la dignità senza il lavoro”, ha sempre ricordato Papa Francesco durante il suo pontificato, “in quanto il lavoro non è solo un mezzo di sostentamento, ma autentica via di crescita personale e di servizio reciproco”.
Se, dunque, il lavoro è espressione della dignità umana, è dovere di tutti vigilare perché nelle trasformazioni attuali – dalla globalizzazione dei mercati messi in crisi dai nuovi muri dei dazi, alle sfide della transizione ecologica, all’innovazione tecnologica ed all’intelligenza artificiale che interrogano le nostre coscienze – il lavoro non venga ridotto a mera merce o strumento, ma continui a rappresentare il fulcro della crescita economica e, soprattutto, della coesione sociale.
Non c’è progresso – ha ribadito il Prefetto Campanaro – senza la garanzia di condizioni dignitose di lavoro, senza l’inclusione e senza la protezione dei vulnerabili, nelle politiche d’ingresso al mercato del lavoro. Ecco, il mercato del lavoro. In un contesto globale complessivamente segnato da incertezze economiche, i dati macroeconomici offrono qualche spunto di riflessione anche per il nostro territorio regionale, su cui sia pure molto brevemente vale la pena di indugiare”.
Il Prefetto Campanaro ha fatto riferimento ai dati di Banca d’Italia riguardanti la Basilicata: occupazione in aumento in una situazione di ristagno dell’economia lucana nel 2024 che interrompe la fase di moderata crescita dell’anno precedente.
Poi il tema di stretta attualità della sicurezza sui posti di lavoro. I dati dell’Osservatorio Sicurezza e Ambiente della società “Vega Engineering” – ha detto il Prefetto – delineano una situazione allarmante per la nostra Regione. La Basilicata, infatti, detiene, alla fine del 2024, il triste primato del più alto tasso nazionale di incidenza di infortuni mortali sul lavoro (al netto degli infortuni in itinere) in rapporto al numero degli occupati, collocata in zona rossa prima di altre sei regioni, con un indice d’incidenza dell’82,4 rispetto alla media nazionale del 34,2 (alla fine del 2023, l’indice di incidenza media degli infortuni mortali in Basilicata era del 51,5). E nei primi mesi di quest’anno la situazione non è di molto migliorata.
Il lavoro – ha ribadito Campanaro – deve essere tutelato in tutte le sue forme e, in primis, fisicamente, perché il diritto al lavoro è anzitutto diritto alla sicurezza nei luoghi di lavoro.
Altro argomento affrontato dal Prefetto quello del lavoro nero, del caporalato che va prevenuto senza attendere la fase repressiva.
Migliorare l’accesso al lavoro stabile e sicuro, ridurre i divari di genere, favorire l’occupazione giovanile, costruire percorsi che restituiscano fiducia e prospettive alle nostre comunità: sono scenari ambiziosi e irrinunciabili, ma abbiamo risorse e capacità, qui in Basilicata, per raccogliere e vincere queste sfide”. ha concluso il Prefetto Campanaro.
Alle vittime di incidenti sul lavoro ha fatto riferimento il presidente della Provincia di Potenza, Christian Giordano.
“Il mio primo pensiero va a chi ha perso la vita per il proprio lavoro e a chi ogni giorno si impegna, spesso lontano dai riflettori, per costruire il futuro della nostra comunità.
Il lavoro è la colonna vertebrale della nostra società. Ogni professione, ogni sforzo, contribuisce al grande mosaico della nostra comunità.
Il lavoro è vita, identità…ma il lavoro è soprattutto dignità! Il lavoro è dignitoso quando è sicuro,
il lavoro è dignitoso quando garantisce un reddito equo ed adeguato che permette di vivere dignitosamente, senza precarietà economica. Il lavoro è dignitoso quando mette al centro la persona, non solo il profitto! Il lavoro dovrebbe essere futuro, e troppe volte viene tradito.
La Festa dei Lavoratori – ha aggiunto Giordano – è una giornata da vivere come un grido collettivo, un richiamo alla responsabilità. Un impegno per garantire prospettive concrete, sostenere chi ha il coraggio di restare e investire nella nostra regione, una terra straordinaria che ancora lotta per affermarsi e per garantire un’occupazione dignitosa ai suoi figli.
Viviamo in una regione nella quale aumentano vertiginosamente il numero di incidenti mortali sul lavoro, con un’incidenza superiore del 25% rispetto alla media nazionale. Ogni vita spezzata è un grido di ingiustizia, un monito che ci impone di fare di più, di fare meglio, perché la sicurezza sul lavoro è un principio sacro e inviolabile, non un semplice obbligo normativo.
La sicurezza sul lavoro non può essere considerata un costo, ma un investimento imprescindibile.
Il futuro che immaginiamo – ha concluso il presidente Giordano -è fatto di scelte coraggiose e impegno quotidiano, in cui siamo pronti a fare la nostra parte. Un germoglio di speranza ce lo regalano i premiati odierni”.