E’ dal 1956 che non si registra un dato così basso di produzione nei primi tre mesi dell’anno per quello che oggi è il gruppo Stellantis, Fiat prime e Fca poi. E’ questo l’allarme lanciato del Segretario Generale Fim-Cisl Ferdinando Uliano.
I dati della produzione nei primi tre mesi del 2025, evidenziano un peggioramento dell’anno nero riscontrato nel 2024 con un negativo del -35,5%. Nello specifico nel I° trimestre del 2025 sono state prodotte, tra autovetture e furgoni commerciali, 109.900 unità, contro le 170.415 del 2024.
La produzione di autovetture segna un -42,5%, pari a 60.533, quello relativo ai veicoli commerciali segna un peggioramento del -24,2%, pari a 49.367 unità, contrariamente al dato dell’anno precedente che riscontra invece una salita del 28,5%.
In un report Iuliano ha elencato i dati di questo drastico calo con specifiche per ogni stabilimento italiano. Tra Torino, quello Maserati a Modena, Cassino, Pomigliano e Melfi, il polo lucano è quello che fa registrare il maggior numero di dipendenti, con 5.080 lavoratori.
Tra dinamiche geopolitiche, green deal, e strategie aziendali, i numeri raccontano di una crisi del settore che continua a far registrare il segno negativo sia sul primo trimestre di quest’anno che in riferimento ai volumi produttivi annui dal 2017, al 2024.
A San Nicola di Melfi, si è passati infatti dalle 330.536 vetture prodotte nel 2017 alle 62.080 del 2024, per un calo generale del -63,5%.Se invece si va ad analizzare il primo trimestre dell’anno, nel 2019 sono state 66.919 le auto prodotte, numeri che non sono scesi sotto le 50.000 unità fino al 2023, negli ultimi due anni però il calo è stato impietoso con 25.100 auto realizzate nel primo trimestre del 2024 e sole 8890 tra il primo gennaio e il 31 marzo di quest’anno.