Mercoledì 9 aprile 2025 – Il Polo museale del Melfese,struttura ministeriale, ha allungato il periodo delle visite senza intervenire con proprio personale per la gestione, servizi di prenotazione, visite guidate e soprattutto non ha ancora provveduto al recupero della mostra multimediale “Il Mondo di Federico”, costato 2.5 milioni che ora, smontato e danneggiato, rimane accatastato in locali del Maniero.
Anche l’area archeologica rimane chiusa, compreso camminamenti e altro.
L’apertura del castello e’ assicurata da una guardia giurata senza bigliettazione.
Siamo all’autogestione.
Non esiste un recapito telefonico, neanche un sito per chiedere ed ottenere informazioni.
A denunciarlo è Pietro Simonetti il quale aggiunge.
La Regione non ha ancora effettuato l’appalto per la gestione del Museo dell’Emigrazione, così come prevede la legge, che e’ affidata a personale precario.

Il Castello da circa un anno e’ stato accorpato al Polo Museale del Melfese con la nomina del direttore ma senza personale ministeriale per la gestione ed i servizi a differenza dei Castelli d Melfi e Venosa.
Siamo quindi in presenza di un Castello dimezzato nell’ambito degli itinerari federiciani.
L’anno scorso – ricorda Simonetti – furono raccolti circa 18 mila firme per ottenere la riapertura del sito dopo quattro anni di chiusura e la perdita di circa 80.000 visitatori.
Nel 2019 furono circa 20000 con la gestione di una cooperativa individuata a suo tempo dagli organi ministeriali.
E’ giunta l’ora che il Ministero competente tratti il Castello di Lagopesole come tutti gli altri.

Il Fai nei giorni scorsi ha organizzato visiti di scolaresche formando anche alcuni studenti come guide. Un fatto positivo, ovviamente per due giorni.
Il Castello di Lagopesole – conclude Simonetti – non può rimanere dimezzato e senza gestione.