Martedì 13 agosto 2024 – Questa mattina, presso il cantiere della Sagesti di Viggiano dell’indotto ENI, i lavoratori hanno fatto una scoperta inquietante: all’interno di una scatola con un occhiello aperto, è stata rinvenuta una telecamera nascosta, puntata direttamente sulla sala mensa dei lavoratori. (vedi foto di copertina).
Questo dispositivo non solo registrava immagini, ma captava anche le conversazioni private dei dipendenti durante la pausa pranzo.
“Si tratta di un atto di gravissima violazione della privacy e del rispetto dovuto ai lavoratori, che non può essere tollerato in alcun modo, specialmente nel 2024. Questa condotta è in totale contrasto con qualsiasi codice etico e di condotta che dovrebbe regolare i rapporti lavorativi.“
Lo affermano Emanuele De Nicola e Giovanni Galgano della Uilm.
Questo episodio è anche indicativo delle difficili e quasi inesistenti relazioni sindacali che caratterizzano la situazione all’interno di questa azienda subappaltatrice. Da tempo, i lavoratori vivono uno stato di agitazione, culminato recentemente in un comunicato che segnalava l’assenza di risposte da parte dell’azienda.
La scoperta della telecamera – proseguono De Nicola e Galgano – rappresenta il frutto avvelenato di una mentalità imprenditoriale che mette il profitto davanti a qualsiasi considerazione di rispetto e dignità umana. Subappaltatori come questi, che operano nell’indotto ENI, sembrano agire esclusivamente in nome del denaro, senza alcuna attenzione per i diritti e la privacy dei lavoratori.
Abbiamo immediatamente informato le autorità competenti, incluso l’Ispettorato Nazionale del Lavoro e l’appaltatore ENI, sottolineando la responsabilità che ENI ha nei confronti dei propri subappaltatori. Abbiamo inoltre avvisato i Carabinieri e siamo in possesso di video e foto che comprovano l’accaduto.
Per questi motivi, – concludono De Nicola e Galgano – chiediamo un intervento immediato da parte di ENI affinché questa società venga allontanata dai siti ENI e vengano ripristinate le regole e i valori che devono governare le relazioni all’interno delle proprie ditte subappaltatrici. È inaccettabile che, nonostante le dichiarazioni pubbliche di impegno verso l’etica, si verifichino episodi di tale gravità.
Attendiamo un riscontro celere e concreto da parte di ENI nelle prossime ore”.